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Crollo senza attenuanti, l’Inter naufraga a Monaco: pagelle impietose

Una prestazione che lascia l’amaro in bocca e apre a riflessioni profonde. I giudizi del Corriere dello Sport non fanno sconti dopo la finale.
L’Inter chiude nel peggiore dei modi la sua stagione europea. Dopo un cammino autorevole fino all’ultimo atto, la finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain si è trasformata in una delle serate più difficili degli ultimi anni. La squadra di Simone Inzaghi è parsa scarica, confusa e incapace di reagire alla pressione francese. Nessun reparto ha funzionato: la difesa è andata in crisi già nei primi minuti, mentre il centrocampo non ha mai trovato le misure per arginare il palleggio avversario. L’attacco è rimasto isolato, con poche idee e pochissima incisività. Il punteggio finale è stato impietoso, ma non ha fatto altro che riflettere ciò che è apparso chiaro per tutta la durata del match.
Champions amara, nerazzurri travolti dal Psg
Il dato più allarmante riguarda il totale blackout mentale e fisico mostrato da quasi tutti i titolari. Bastoni ha sofferto i movimenti di Doué, Calhanoglu non è riuscito a incidere in regia e Barella ha sbagliato l’approccio. In attacco, Lautaro Martinez ha faticato a trovare spazi e soluzioni, mentre Thuram ha confermato il suo periodo negativo. Sommer, spesso decisivo durante il torneo, ha subìto ben cinque reti, con la difesa incapace di proteggerlo. I cambi effettuati nella ripresa non hanno portato beneficio: anzi, l’ingresso di Darmian e Carlos Augusto ha coinciso con la fase più disastrosa della gara. La squadra ha perso lucidità e fiducia minuto dopo minuto, mentre il Psg ha preso pieno controllo del campo.
Pagelle impietose, nessuno si salva nella notte più nera
Il giudizio del Corriere dello Sport sul match è stato durissimo. Il quotidiano romano ha assegnato a Inzaghi un 4 in pagella, criticando aspramente l’atteggiamento tattico e psicologico della squadra. Sommer, Bastoni, Dimarco e Calhanoglu sono stati tra i peggiori, tutti sotto il 5. L’unico ad arrivare al 5,5 è stato Zalewski, ma solo per un breve spunto prima di scomparire. Non ha convinto nemmeno la gestione dei cambi: Asllani è entrato in campo già intimorito, Bisseck si è infortunato dopo pochi minuti. In sintesi, una bocciatura collettiva, senza eccezioni. Una serata che mette in discussione molte certezze.
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