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Cosa ha visto Lucio nell’Inter di oggi? Il paragone con il 2010 spiazza

La Gazzetta dello Sport, in vista del match di stasera, ha intervistato uno dei migliori in campo nella doppia sfida del 2010, il difensore brasiliano Lucio.
Quindici anni fa, il mondo del calcio assisteva a una delle imprese più iconiche della storia nerazzurra. Il palcoscenico era quello del Camp Nou, il protagonista un gruppo compatto e coraggioso guidato da José Mourinho, capace di difendere con i denti un sogno chiamato finale di Champions League. Tra loro c’era Lucio, muro brasiliano, simbolo di resistenza. Oggi il teatro è cambiato, si gioca a Montjuic, ma l’avversario resta lo stesso, con il suo nome carico di gloria e intimidazione. L’Inter, come allora, si presenta da sfavorita, ma non da battuta. Lo spirito di quella notte vive ancora nei racconti di chi c’era, pronto a passare idealmente il testimone a una nuova generazione.
La nuova Inter e il peso della storia
Lucio non si nasconde. Per lui, quella partita del 2010 è una delle poche veramente indelebili. L’orgoglio di aver scritto un capitolo storico per l’Inter gli si legge ancora negli occhi. Non ha dubbi sulla forza mentale che serve per affrontare il Barcellona, una squadra che sa essere spietata. Ma nelle sue parole c’è fiducia: l’Inter di oggi ha gli strumenti per affrontare la sfida. Bastoni viene citato come esempio di intelligenza tattica, tecnica e freddezza, qualità indispensabili per affrontare un avversario che attacca da ogni lato e ripartire in maniera pulita. Lucio insiste sul valore del gruppo e sulla capacità di reggere l’urto nelle notti difficili. Per lui, ciò che conta è la fame. Quella fame che, nel 2010, li spinse a resistere in inferiorità numerica e portare a casa una qualificazione eroica.
Il consiglio di Lucio
A poche ore dal fischio d’inizio, Lucio non vuole sbilanciarsi su chi andrà in finale. Ma nelle sue parole traspare una convinzione profonda: l’Inter parte alla pari. Nonostante le tre sconfitte recenti, nonostante i dubbi sul momento di forma, la squadra di Inzaghi ha le carte in regola per sorprendere ancora. La Champions cancella il passato recente, lo dice chi l’ha vissuta davvero. Non sarà la stessa partita del 2010, avverte Lucio, perché allora si giocava il ritorno e oggi solo l’andata, ma l’intensità sarà simile. Il suo consiglio? Restare uniti, come fecero loro. Perché quando l’Inter gioca insieme ai suoi tifosi, può accadere di tutto.

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