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Cosa ha davvero colpito Beccalossi? C’è un dettaglio che lascia senza parole

Una confusione improvvisa, un viaggio saltato all’ultimo, la corsa in ospedale, poi il buio: c’è un passaggio che cambia tutta la prospettiva.
È fuoriuscita oggi, dopo tanto silenzio, la notizia che riguarda lo stato di salute dell’ex centrocampista dell’Inter: la racconta la moglie Danila al Corriere della Sera. Tutto parte il 9 gennaio, ma nessuno immaginava cosa sarebbe successo di lì a poche ore. Un amico si presenta a casa di Evaristo Beccalossi per accompagnarlo a Pavia. L’ex calciatore però non è lucido, confonde le parole, non riesce a esprimersi in modo coerente. La scena colpisce l’amico, che non perde tempo: contatta subito la figlia Nagaja. Lei è a cena con degli amici, lascia tutto e corre dal padre. Quando arriva, lo trova cosciente ma confuso. Beccalossi parla, ma il senso di quello che dice è frammentario. Qualcosa non quadra. Si pensa a un malessere momentaneo. Nessuno, in quel momento, sospetta la gravità reale della situazione.
Una discesa rapida, il momento più buio
Nei due giorni successivi, la situazione precipita. Dopo il ricovero a Brescia, all’interno della Fondazione Poliambulanza, arriva il verdetto: coma. I medici non usano mezzi termini. Le condizioni di Beccalossi sono critiche. Viene intubato, trasferito in terapia intensiva. Danila, la moglie, descrive quello come il punto più basso di tutto il calvario. Il personale sanitario fa quello che può, ma è lo stesso staff a mettere in guardia i familiari. La prognosi è riservata. “Non sappiamo se arriverà a domani”, è la frase che resta scolpita nella memoria di chi era lì.
Il risveglio, una frase che cambia tutto
Intanto, la notizia circola in silenzio tra pochi intimi. Marotta, i compagni dello scudetto del 1980, amici di sempre come Altobelli e Ruggeri: si creano catene di affetto, di attesa, di paura. Poi, dopo 47 giorni sospesi, succede qualcosa. Beccalossi si risveglia. Non è un ritorno semplice: deve affrontare un percorso di riabilitazione lungo, complicato. Oggi è tornato a casa, tra mille difficoltà. Ma è vivo.

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