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Condò: “Inzaghi è stato costretto a rincorrere il consenso dei tifosi per un motivo ben preciso”
L’opinionista Paolo Condò sottolinea le particolarità del derby della Madonnina che si giocherà tra due settimane.
Paolo Condò su La Repubblica si proietta al derby Milan-Inter del 22 aprile che potrebbe regalare la certezza matematica della conquista del ventesimo Scudetto ai nerazzurri. “Questa è la quarta stagione dopo il dominio eccezionalmente duraturo (9 anni) della Juve, e per la terza volta — a meno di improbabili sorprese in volata — Milano occuperà i primi due posti della classifica”.
Il derby visto dalla panchina
Il secondo derby vissuto sulla panchina dell’Inter è una ferita ancora aperta per Simone Inzaghi; il tecnico piacentino si sta rifacendo con gli interessi. L’Inter ha vinto tutti gli ultimi 5 derby tra cui uno che assegnava un trofeo in gara secca, la SuperCoppa italiana del 2023, ed i 2 di semifinale di Champions League. “Derby è la parola chiave per comprendere perché Simone Inzaghi sia stato a lungo costretto a rincorrere il consenso dei tifosi (e dei dirigenti): la dinamica del match perduto per la doppietta di Giroud, cambi compresi, fu un capo d’imputazione severo. Molto peggio è andata a Stefano Pioli, che avendone persi cinque di fila deve ancora rimontare una parte significativa dell’umore popolare: e sì che quest’anno, una volta assemblata la rivoluzione di mercato, il Milan fila che è un piacere vederlo, vicino alla velocità dell’Inter e addirittura un punto sopra il ritmo-scudetto di due anni fa. È per questo che il derby del 22 sarà perfino più importante per lui, rispetto alle motivazioni del collega che conta di vincerci il primo scudetto della sua carriera”.
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