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Chivu presenta la sua prima Inter tra umiltà, fluidità e nuovi acquisti

Entusiasmo ma anche animo deciso ed idee chiare: il nuovo tecnico nerazzurro anticipa alcuni aspetti interessanti. Ora parola al campo.
Cristian Chivu ha parlato in conferenza stampa del match contro il Monterrey che si giocherà nella notte italiana tra martedì e mercoledì (ecco dove vedere, anche in differita ad un orario normale, il match). L’allenatore ha le idee chiare: “La squadra ha lavorato bene, sono due giorni che ci siamo riuniti quasi al completo. Ovviamente c’è qualche problema, qualche acciacco. Però tutto sommato niente di particolare o di grave. Thuram e Lautaro stanno bene, hanno fatto questo percorso in nazionale di dieci giorni e abbiamo lasciato loro qualche giorno di riposo. Appena finito lo stage in nazionale, Lautaro si è aggiunto subito a noi qua in America e si è allenato subito. Marcus qualche giorno in più di riposo l’ha fatto anche perché lui ha giocato la seconda partita in nazionale. E li vedremo all’opera in campo in questo torneo”.
Il possibile impiego dei nuovi acquisti
“I nuovi arrivati hanno hanno svolto un bel lavoro. Luis Henrique è un po’ indietro di condizione perché ha avuto qualche settimana in più di vacanza. Petar (Sucic, ndr) è tornato dalla nazionale direttamente qua, ha qualche allenamento in più con noi. E sicuramente li vedrete, avremo la possibilità di vederli all’opera o dall’inizio a partita in corso”.
I messicani del Monterrey
“Conosco l’allenatore Torrent, ovvio che Sergio Ramos non ha bisogno di presentazione. Tra l’altro abbiamo giocato anche contro un paio di volte, se non sbaglio. Conosco Canales, conosco Ocampos, sono giocatori che in Europa hanno fatto la loro carriera. È una squadra che ha una certa esperienza, una squadra che ha una certa identità e sicuramente è una squadra bella perché partecipa a questa competizione e sicuramente è una squadra che avrà le loro ambizioni”.
Cosa aspettarsi da questa nuova Inter anche dal punto di vista del modulo
“In Italia credo che siamo troppo legati a quello che sono i sistemi e i moduli. Quello che conta sono i principi di gioco che sono più importanti di qualsiasi sistema di gioco. Ovvio che negli ultimi anni l’Inter ha usufruito di questo sistema di gioco e questo modo di occupare il campo però, con la cosa più importante ovvero quella di avere principi che le ha permesso poi di ottenere anche dei risultati importanti. I principi non bisogna mai perderli, ci vuole tanta fluidità, tanta mobilità, tanta asimmetria, perché nel calcio di oggi non bisogna mai dare punti di riferimento, cercare sempre di creare delle problematiche all’organizzazione difensiva dell’avversario, che venga a prenderci a uomo che o che abbia un comportamento più passivo della difesa della porta. Però i principi questa squadra li ha sempre avuti. Noi cercheremo di aggiungere qualcosina in più, è ovvio che non è semplice. Prima di una preparazione della partita ovvio che c’è bisogno di tempo, però qualcosina probabilmente si vedrà già da domani“.
La chiave per fare strada in questo torneo tutto nuovo
“Bisogna prendere una partita alla volta perché bisogna avere l’umiltà di capire che in una competizione del genere ogni partita è importante. Bisogna creare un momento, farsi trovare pronto per avere la possibilità di superare il girone per poi affrontare quelle che sono le fasi successive di questa competizione. Sicuramente nessuno ti regala nulla nel calcio di oggi e quando puoi affrontare squadre importanti c’è un’ambizione e una voglia in più anche per le squadre cosiddette sfavorite sulla carta. Ma io non la vedo così, si parte sempre dal 50 al 50 e per vincere bisogna fare sempre meglio dell’avversario“.
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