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Chivu, identità e scelte tecniche: l’ex difensore non esclude un cambio modulo

Durante la presentazione del libro di Vito Cozzoli, Beppe Bergomi si è soffermato con la stampa per analizzare la situazione attuale dell’Inter.
A margine della presentazione del libro “L’anima sociale e industriale dello sport” scritto da Vito Cozzoli, tra i presenti c’era anche Beppe Bergomi. L’ex difensore dell’Inter si è concesso a lungo ai giornalisti per fare il punto sul momento della squadra nerazzurra. Bergomi ha innanzitutto espresso la sua opinione sull’addio di Simone Inzaghi e sul nuovo corso avviato. Secondo lui, il ciclo si è chiuso nel momento più alto, dopo anni in cui l’Inter ha espresso un gioco mai visto prima nella propria storia, unito a risultati importanti come le due finali europee raggiunte. Un’epoca, a suo dire, che ha segnato una svolta per il club: questo non può essere cancellato dalle enormi polemiche su quanto accaduto nell’ultima settimana della sua gestione.
Identità, tattica e mercato: gli scenari tracciati da Bergomi
L’ex capitano ha poi spostato l’attenzione sul futuro. Parlando di Cristian Chivu, Bergomi ha sottolineato il valore dell’appartenenza, tema che per lui ha avuto un peso centrale nei successi degli ultimi anni. Per Bergomi, l’attuale rosa non è la più forte dal punto di vista individuale, ma ha saputo andare oltre grazie al legame con la maglia e al contributo di molti italiani. Ha descritto Chivu come un tecnico giovane, con idee chiare e capace di adattarsi alle situazioni, portando l’esempio del passaggio al 3-5-2 con il Parma. Inoltre, si è soffermato sulle possibilità di un cambio modulo per l’Inter: “A Parma poi ti devi salvare, a Milano devi vincere: o lo fai propositivo come faceva Inzaghi o può cambiare. Nel cambiamento, se Luis Henrique è bravo nell’uno-contro-uno e se prendi una punta veloce, un centrocampista fisico e un difensore rapido puoi giocare anche a quattro“.
Le indicazioni sulla difesa: cosa serve
Nel tratto conclusivo del confronto con i cronisti, Bergomi ha risposto anche su nomi e profili legati al mercato. Ha aggiunto che con Inzaghi, difensori come Beukema si sarebbero integrati perfettamente, ma ora serviranno caratteristiche diverse. Ha rimarcato la necessità di affiancare al gruppo attuale un centrale veloce, in grado di coprire gli spazi in campo aperto. Ha infine espresso il desiderio che la base italiana venga preservata, considerandola un punto di forza in grado di dare continuità e superare momenti difficili.
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