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Chivu è durissimo, lo caccia dall’Inter: non c’è più posto
Inter, Chivu ritrova solidità e gioco ma non tutti convincono: le sue parole in conferenza sono un vero colpo di scena.
L’Inter sta attraversando un periodo positivo, di quelli che fanno tornare entusiasmo e fiducia. Dopo settimane di lavoro intenso, la squadra allenata da Cristian Chivu sembra aver finalmente ritrovato quell’equilibrio tattico e quella brillantezza che erano mancati.
I risultati, infatti, iniziano a dare ragione al tecnico romeno, che ha saputo rimettere ordine in un gruppo giovane e talentuoso. Eppure, nonostante la crescita evidente, Chivu non appare ancora del tutto soddisfatto.
Chivu durissimo: per loro una bocciatura
Già durante la conferenza stampa post partita, il mister nerazzurro ha lasciato trapelare un certo nervosismo, parlando con tono deciso e senza troppi giri di parole. L’Inter, secondo lui, è sulla strada giusta, ma alcuni elementi del gruppo non hanno ancora compreso fino in fondo cosa significhi vestire una maglia così pesante. E le sue parole, pronunciate con la calma glaciale che lo contraddistingue, hanno fatto rumore.
Infatti, quando gli è stato chiesto il motivo del poco utilizzo di Luis Henrique, uno dei giovani arrivati durante il mercato estivo, Chivu non si è nascosto dietro frasi di circostanza. Anzi, ha colto l’occasione per estendere il discorso a un altro talento che fin qui ha visto il campo con il contagocce, il giovanissimo Diouf, che ha totalizzato appena 26 minuti in stagione.
“Sono giovani di qualità – ha spiegato Chivu – che sicuramente hanno margini di crescita mentale. Non li reputo pronti per il calcio italiano, ma questo non vuol dire che non gli do la possibilità di giocare. Mi prendo la responsabilità”.

Parole pesanti, che sanno di bocciatura. Perché se da un lato il tecnico riconosce il potenziale dei due giocatori, dall’altro è chiaro che al momento non rientrano nei suoi piani. E in una piazza come Milano, dove ogni parola viene analizzata e discussa, dichiarazioni del genere non passano inosservate.
Secondo molti osservatori, Chivu sta tracciando una linea precisa: dentro solo chi dimostra di essere pronto subito, fuori chi non riesce a reggere la pressione o non si adatta in fretta al ritmo del campionato.
Luis Henrique e Diouf, dunque, dovranno sudare per riconquistare la fiducia del loro allenatore. Entrambi erano stati accolti con grande curiosità dai tifosi, convinti che potessero portare freschezza e imprevedibilità, ma per ora il loro impatto è stato minimo. E Chivu, senza ombra di dubbio, non ha intenzione di regalare nulla a nessuno.
Il suo discorso, però, ha anche un messaggio nascosto: quello di un allenatore che vuole alzare l’asticella, che pretende il massimo da chiunque indossi la maglia nerazzurra, indipendentemente dall’età o dal curriculum. L’Inter, infatti, non può permettersi distrazioni. E se oggi la squadra sembra aver ritrovato identità e compattezza, è anche perché il suo tecnico non teme di prendere decisioni impopolari. Perché, come ha detto lui stesso, la responsabilità è tutta sua — e per Chivu, solo chi è davvero pronto merita di restare in campo.
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