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Champions League: l’Inter vuole entrare nelle prime 8, ma conviene effettivamente?
I nerazzurri ieri sono stati risorpassati dal Liverpool ma nonostante ciò restano nelle prime 8 che accedono direttamente agli ottavi.
In ambito calcistico, le strategie non riguardano soltanto le tattiche in campo, ma si estendono fino alla gestione economica e alle motivazioni offerte ai calciatori.
La campagna in Champions League sta riservando all’Inter soddisfazioni sia in termini di prestazioni che di entrate economiche: la Gazzetta dello Sport analizza quanto i nerazzurri hanno ricavato finora ma si proietta anche ai possibili incassi futuri.
Un traguardo finanziario e sportivo
L’Inter ha finora compiuto un viaggio soddisfacente in Champions League, accumulando un considerevole tesoretto di 65,2 milioni di euro. Questo montepremi non è solo il risultato delle vittorie sul campo, ma anche del lavoro di pianificazione e marketing che ha permesso di massimizzare i ritorni economici, inclusi quelli derivanti dai botteghini di San Siro, dove si è registrata una raccolta di circa 6,5 milioni di euro.
Un futuro ricco di aspettative
Tra le ambizioni dichiarate c’è quella di raggiungere un traguardo prestigioso come la partecipazione alla finale, prevista a Monaco di Baviera alla fine di maggio 2025. Un sogno che, se da un lato rappresenta un obiettivo sportivo di prim’ordine, dall’altro è anche espressione di una visione che considera gli aspetti economici come fondamentali nel definire le strategie a lungo termine di un club.
La mossa di Oaktree
La dirigenza nerazzurra ha posto una premessa chiara: la qualificazione agli ottavi di finale senza il bisogno di passare dai playoff non solo sarebbe un successo sul piano sportivo, ma anche l’occasione per alleggerire un calendario sempre più denso di impegni. A questo si aggiunge la decisione di incentivare ulteriormente i giocatori con un premio complessivo di 3 milioni di euro per il raggiungimento diretto degli ottavi.
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