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Cassano insiste. Altro tentativo di demolire Simone Inzaghi

Antonio Cassano

Dopo le parole del weekend scorso Antonio Cassano non cambia registro anche dopo Lazio-Inter e prosegue la sua crociata contro il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi. Le sue parole stupiscono.

Nel mondo del calcio, le opinioni sono spesso divergenti e il giudizio su allenatori e giocatori può cambiare rapidamente in base a prestazioni e risultati. Ma ad Antonio Cassano, ex di tante squadre, pare proprio non stare simpatico Simone Inzaghi.

in un’intervento durante il programma “Viva El Futbol” l’ora opinionista Cassano prosegue sulla scia delle dichiarazioni di settimana scorsa andando a colpire direttamente il lavoro del tecnico interista.

Dopo il 6-0

Il punto di partenza delle osservazioni di Cassano è la convincente vittoria per 6-0 dell’Inter sulla Lazio. Evidenzia come, nonostante un inizio equilibrato dove la Lazio sembrava avere il controllo del gioco, un singolo errore abbia capovolto le sorti dell’incontro, permettendo all’Inter di dominare. Cassano ammette che l’Inter ha mostrato una qualità superiore e fatto valere il proprio gioco, ma sottolinea che questo è avvenuto solo dopo un iniziale miglior approccio da parte della Lazio.

Sui giocatori

Approfondendo l’analisi su alcuni giocatori, Cassano fornisce una panoramica mista. Da una parte ammette la crescita di Dimarco con Inzaghi e l’intuizione di posizionare Calhanoglu in un ruolo chiave. D’altra parte, è critico verso giocatori come Barella: “Non mi fa impazzire, nel mio undici non lo metto mai perché non vedo in lui l’imbucata, la qualità e la personalità. E’ un giocatore box to box, in Italia fa la differenza perché gioca con altri 17-18 forti”. Lautaro Martinez invece viene deacritto come uno degli attaccanti top al mondo, ma Cassano sembra credere che il merito sia più del giocatore stesso che dell’influenza dell’allenatore.

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi

Guerra ad Inzaghi

Nonostante fosse inizialmente a favore di Inzaghi, Cassano ha esposto i motivi del suo cambiamento di opinione mettendo in mezzo un po’ di tutto tra cui una presunta protezione a favore del tecnico piacentino da parte della stampa. Ecco le sue parole: “Io sono stato pro Inzaghi ma ora non posso esserlo. Voi mi dite che migliora i giocatori, ma io non la vedo così: uno dei migliori è De Vrij, che lui ha sempre abbandonato. Poi se uno ha la stampa buona viene coperto. In questi anni io ho visto solo due miglioramenti: Thuram, che non pensavo potesse fare così bene, e Dimarco. Perché io devo venerare un allenatore che ha preso una rumba con una squadra meno forte in Champions? Col Lipsia non ha fatto una buona gara, con l’Arsenal è stato preso a pallonate. Poi vinci e in Italia si dimentica tutto. Nei primi due anni ha fatto un disastro, è un dato di fatto. Con quella squadra là sei obbligato a giocare bene e a vincere: il Milan era di gran lunga meno forte. In base a cosa viene venerato lui ed è andato via con gli insulti Pioli?”.


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