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Caso bestemmie, Lautaro rischiava grosso dopo Juve-Inter: clamoroso quanto successo ora

Per settimane tutto era rimasto in sospeso, poi l’indiscrezione, l’indagine silenziosa e infine la decisione ufficiale che cambia il finale della storia.
Le immagini hanno fatto il giro del web nel giro di poche ore. Subito dopo il fischio finale di Juventus-Inter, con la delusione ancora stampata sul volto, Lautaro Martinez è stato inquadrato dalle telecamere mentre gridava qualcosa. L’atteggiamento nervoso del capitano dell’Inter ha lasciato pochi dubbi: lo sfogo era reale, il momento di forte tensione. Mancando l’audio, non era stato possibile capire con certezza le parole pronunciate. Ma quei movimenti delle labbra avevano acceso immediatamente un caso, amplificato dal valore della partita e dall’importanza del protagonista coinvolto.
Dopo Genoa e Napoli, scatta la sanzione
Nelle settimane successive, Lautaro è sceso regolarmente in campo. Ha deciso la sfida col Genoa con un gol e ha partecipato anche alla trasferta sul campo del Napoli. Intanto, però, qualcosa si stava muovendo dietro le quinte. Il materiale televisivo veniva analizzato frame dopo frame, alla ricerca di conferme su quanto accaduto in quei secondi di rabbia post-partita. Il regolamento parla chiaro: anche senza audio, in presenza di immagini definite e tecnicamente attendibili, si può procedere con una valutazione. Questo ha spinto gli organi competenti ad aprire un’indagine, con un atto formale a carico del numero 10 nerazzurro.
Espressioni blasfeme, arriva la multa
Ora è ufficiale: Lautaro Martinez è stato multato per aver pronunciato un’espressione blasfema al termine di Juventus-Inter. La sanzione, resa nota dalla Federazione, ammonta a 5.000 euro. Si chiude così il procedimento disciplinare aperto nei suoi confronti, senza squalifica e con la possibilità per l’argentino di continuare a guidare l’attacco dell’Inter senza interruzioni. Il comunicato parla di “due espressioni blasfeme” pronunciate in maniera chiara, visibili grazie a immagini televisive ritenute tecnicamente affidabili. Il provvedimento è stato concordato tramite patteggiamento tra le parti. Nessuna stangata, quindi, ma un avvertimento chiaro per il futuro.

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