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Caressa boccia l’Inter della finale europea rivelando qualche retroscena

Fabio Caressa è tornato a parlare dell’ultima finale di Champions dell’Inter, offrendo un’analisi che ha sollevato più di una riflessione.
Durante un intervento al podcast Supernova, Fabio Caressa ha affrontato il tema della pesante sconfitta subita dall’Inter nella finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain. Il noto giornalista sportivo ha analizzato i motivi del 5-0 subìto dai nerazzurri, sottolineando una serie di fattori che hanno portato a un risultato così netto. In particolare, ha parlato delle differenze di età tra le due squadre, mettendo in evidenza la freschezza atletica dei francesi rispetto all’esperienza — ma anche alla fatica — degli uomini di Inzaghi, allenatore che poi ha lasciato la squadra generando un mare di polemiche sulla gestione della preparazione alla gara più importante della stagione.
Il peso di un finale di stagione logorante
Il telecronista ha rivelato anche che Bergomi, in una delle tante interviste della vigilia, non era convintissimo della mimica di alcuni nerazzurri, cosa che lo ha portato a sostenere che la squadra non fosse carica nel modo giusto. Caressa ha poi ricordato come il calendario nerazzurro avesse messo a dura prova la squadra in tutte le competizioni, con impegni ravvicinati e decisivi anche in Coppa Italia e in campionato. Secondo il giornalista, l’Inter ha pagato il prezzo di aver dato tutto fino all’ultimo su ogni fronte. In particolare, ha parlato del derby in coppa e del rientro in corsa scudetto come elementi che hanno sottratto energie preziose. Fattori, questi, che avrebbero condizionato in modo evidente la condizione fisica della squadra arrivata all’appuntamento più importante della stagione senza la brillantezza necessaria.
La frase che ha fatto discutere
Caressa ha anche ammesso senza giri di parole che “quelli erano nettamente più forti, non c’era niente da fare”. Il giornalista ha aggiunto che l’unica cosa possibile era evitare una sconfitta così pesante, magari restando in partita il più a lungo possibile. Ha citato l’esempio di un eventuale calcio d’angolo al 75’ come unica possibilità per riaprire l’incontro. Infine, ha confidato di essersi innervosito durante la telecronaca quando ad inizio secondo tempo Calhanoglu ha battuto malissimo un corner: “Con quell’inizio lì per me hanno avuto la nettissima sensazione che non ci fosse nulla da fare“. Le palle inattive erano forse l’unica arma per i nerazzurri di tornare in partita ma anche quell’occasione è stata sciupata in malo modo.
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