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Capello punge l’Inter: a Genova sono mancate agonismo e fame di vittoria
Lo storico tecnico ex Milan e Juventus non le manda a dire analizzando il deludente pareggio dell’Inter contro il Genoa
Nella frenetica corsa al titolo la capacità di una squadra di mantenere costante la propria fame di vittorie è determinante per il successo continuato. È questa la lezione che sembra emergere dalle osservazioni espresse da Fabio Capello in merito all’alternarsi delle fortune dell’Inter al ritorno in campo dopo la conquista dello scudetto. Analizzando l’avvio di stagione dei nerazzurri, alcune considerazioni diventano centrali per comprendere le dinamiche e le sfide che il club si trova ad affrontare per riconfermarsi ai vertici del calcio italiano.
L’importanza dei leader
Al centro delle riflessioni sull’Inter post-scudetto vi sono senza dubbio Lautaro Martinez, Nicolo Barella e Hakan Calhanoglu. Questi giocatori sono stati identificati da Capello come i veri e propri trascinatori della squadra, gli elementi su cui si è fondata la precedente trionfale stagione. La loro capacità di infliggere il giusto slancio agli altri compagni e di mantenere alto il livello di agonismo e desiderio di vittoria è vista come essenziale per il futuro del club nel corto e medio termine e per Capello queste qualità a Genova i tre leader non le hanno messe in campo.
Un debutto sotto le aspettative
La partita di debutto contro il Genoa si è trasformata in un campanello d’allarme per l’Inter, una dimostrazione che qualcosa nel meccanismo ben oliato della scorsa stagione potrebbe aver subito dei rallentamenti. Tra i giocatori scesi in campo, sempre secondo Capello, solo Marcus Thuram si è distinto ed è stato all’altezza delle aspettative, un’osservazione sorprendente soprattutto considerando le sue recenti prestazioni non proprio positive nel recente campionato Europeo con la Francia. Gli altri, invece, sembravano distanti dalla grinta e dall’aggressività che avevano caratterizzato l’Inter campione d’Italia.
Elementi da rivedere
Più che i gol segnati, a preoccupare sembrano essere stati gli errori individuali e una certa superficialità nell’approccio alla partita. Secondo Fabio Capello la sottovalutazione dell’avversario e un atteggiamento di sufficienza hanno evidenziato una mancanza della voglia di lottare e sacrificarsi reciprocamente, elemento chiave che aveva contraddistinto l’Inter nello scorso campionato. Tali atteggiamenti, se non corretti, potrebbero minare seriamente le ambizioni del club nel proseguo della stagione.
Il cammino per la riconferma
Ritrovare la fame di vittorie e l’unità di intenti rappresenta ora la principale sfida per l’Inter. Il club dovrà lavorare sia sul piano tecnico sia su quello mentale per riscoprire quella coesione e quella determinazione che lo hanno portato al successo. Con il campionato ancora lungo e pieno di insidie, il tempo a disposizione c’è, ma sarà fondamentale agire con consapevolezza e immediatezza per non vanificare il lavoro e le conquiste della scorsa stagione.
In definitiva, l’analisi del debutto stagionale dell’Inter offre spunti di riflessione importanti non solo per il club stesso, ma per l’intero mondo del calcio, ricordando che la continuità di successo è una sfida costante che richiede impegno, umiltà e una fame di vittorie sempre rinnovata come Fabio Capello non ha mancato di sottolineare.
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