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Capello: “L’Inter gioca come piace a me, verticale, veloce, per la Champions va tenuta in considerazione”
L’ex allenatore Fabio Capello non pone limiti ai nerazzurri neanche in Europa.
Fabio Capello sulla Gazzetta dello Sport fa una lunga analisi sulla forza dell’Inter attuale; eccone alcuni stralci. “Credo che il percorso di questa Inter straordinaria sia partito alla fine della stagione scorsa, nella finale di Champions League a Istanbul persa 1-0 contro il Manchester City. Quel 10 giugno la squadra di Simone Inzaghi ha capito di essere forte. Il secondo tempo giocato con quell’intensità e quella qualità, mettendo in difficoltà una corazzata come la squadra di Pep Guardiola, ha dato consapevolezza a tutti, all’allenatore e ai giocatori, a quelli che c’erano già ma anche a quelli che sarebbero arrivati in estate. C’è stata infatti la forza e la capacità di passare questa mentalità ai vari Sommer, Thuram, Pavard, Frattesi, Arnautovic: siete arrivati in una squadra che non teme nessuno, in Italia come in Europa”.
I meriti di Inzaghi
“Finalmente in Serie A posso ammirare una squadra che gioca e che vince come piace a me. Verticale, di movimento, veloce. L’Inter non cerca di copiare il dominio basato sul possesso palla che impone il City di Guardiola, un modello piuttosto statico che comunque i nerazzurri copierebbero male dato che hanno qualità diverse. Inzaghi è stato bravo a prendere questo indirizzo tattico e a lavorarci con convinzione. Tra Barella, Mkhitaryan, Cahlanoglu e gli esterni come Dumfries e Dimarco, oggi può fare affidamento sul centrocampo più forte d’Europa. In campo i sostituti — chiamare riserve i vari Frattesi e Asllani sarebbe sbagliato e riduttivo — garantiscono lo stesso rendimento di chi è a riposo o è infortunato”.
Al top
“Ora questa Inter va molto di moda, tutti sono rapiti dai suoi risultati e dal suo modo di giocare. Da mesi dico ai giornalisti stranieri che per la vittoria della Champions League bisogna tenere in grande considerazione l’Inter, anche quando i bookmakers mettevano davanti soltanto il Real Madrid, il Manchester City e magari il Paris Saint-Germain”.
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