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Bucciantini: Thuram ha cresciuto la credibilità dell’Inter, c’è un motivo per cui viene naturale accostarlo ad Eto’o”
L’opinionista Marco Bucciantini tesse le lodi del figlio d’arte scomodando un mostro sacro della storia nerazzurra.
Marco Bucciantini sulla Gazzetta dello Sport elogia una caratteristica in particolare di Marcus Thuram. “È una dote ricca quella che ha portato con sé Thuram. Come la sua azione in campo, la sua forza si diffonde dappertutto. Ha cresciuto la credibilità dell’Inter, rafforzando la vocazione della dirigenza, che con lui ha sbrigato un’operazione in genesi quasi ovvia e poi l’ha consolidata e magnificata facendosi con Thuram scudo davanti alle inquietudini di Lukaku, percependo in fretta (insieme all’allenatore) di poter azzardare un rimescolamento delle gerarchie, con Thuram che da terzo uomo diventa già in estate il titolare ‘scelto'”.
L’impatto nel mondo Inter
“C’è la duttilità tattica e agonistica del calciatore che in campo può sdoppiarsi fra i due ruoli dell’attacco dell’Inter. Infine, c’è il sentimento che crea senso di appartenenza , legame fra il popolo intorno alla squadra e i giocatori”.
Il paragone
“Thuram si è messo a disposizione in modo pieno. Dell’allenatore (insieme agli altri, sublimando l’idea di gioco) e dei tifosi, assicurando loro il coraggio, l’applicazione e ricevendo di conseguenza affetto. Serve sempre il cuore e serve sempre un gol, anche ai campioni. Servì anche a Samuel Eto’o, un giocatore al quale viene naturale accostare l’idolo di oggi proprio se cerchiamo quel senso, se abbiamo capito quel senso, qual finire sottopelle a una squadra, a uno stadio. Premettiamo una verità: l’altro, il camerunese, fu fuoriclasse. E lo fu in tempi in cui la Serie A era bazzicata dai Palloni d’oro, alla fine del decennio che portò tre Champions”.
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