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Bergomi: “In una scala dei trionfi dell’Inter metto questo Scudetto molto in alto, Acerbi mi somiglia”
L’ex difensore e capitano dell’Inter Beppe Bergomi sottolinea la grande importanza dello Scudetto numero 20 conquistato dai nerazzurri.
Il Corriere della Sera ha intervistato Beppe Bergomi che ha detto la sua sulla grande cavalcata dell’Inter in campionato. “Quando parlo dell’Inter mi emoziono. E più passano gli anni più cresce la passione e la sofferenza nel guardare le partite”.
La gerarchia dei successi dell’Inter
“Metto questo Scudetto molto in alto. Adesso danno tutto per scontato. Ma dietro c’è un grande lavoro. Di quattro anni. Dobbiamo rendere merito a questa squadra. Che ogni volta si è reinventata. Una volta vincevi lo scudetto e cambiavi pochissimo. Adesso ogni anno vanno via dei campioni e l’Inter riprende la corsa come prima”.
L’uomo simbolo
“Dico Lautaro. Gli anni scorsi quando non segnava si intristiva. Adesso è davvero utile allasquadra. Prende botte, va a sedare le risse. Ha acquistato una leadership speciale”.
La concorrenza italiana
“Tra le rose dell’Inter e del Milan non c’è questo gran divario. I nerazzurri hanno lavorato bene. Penso alla crisi di risultati di un anno fa e Dimarco che racconta: ci siamo guardati in faccia, parlati. Chiariti. Da allora non sbagliano un colpo e vanno in finale di Champions”.
Il cammino europeo
“Non vedo l’eliminazione come un disvalore. La testa era sul campionato. E poi l’Inter non è ancora al livello del City e del Real. Ma ci può arrivare”.
Il “Bergomi attuale”
“Qualcuno pensa a Bastoni. Un giocatore eccezionale ma più tecnico di me. Io dico Acerbi: per l’attenzione, la concentrazione mi assomiglia. Quando è arrivato dalla Lazio c’erano dei mugugni. Ma rispondevo: questo ha le palle”.
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