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Barcellona e futuro, l’Inter può cambiare volto? L’allenatore lancia un messaggio forte

È molto difficile allo stato attuale delle cose emettere un giudizio sulla stagione dei nerazzurri: la squadra rischia di non vincere nulla.
Non è facile giudicare la stagione dell’Inter guardando solo le classifiche. L’eliminazione in Coppa Italia ed il secondo posto in campionato, ormai quasi sigillato, possono dare un’idea parziale del reale valore espresso dalla squadra di Inzaghi. Andrea Stramaccioni, dagli studi di DAZN, prova a offrire una lettura più profonda: “Non si può avere tutto, diciassette gare in più sono un’enormità. È un terzo girone aggiunto, fisicamente e mentalmente pesa”. 17 sono i match giocati dai nerazzurri in più rispetto al Napoli capolista in Serie A. La differenza tra titolari e riserve, secondo lui, ha fatto la vera differenza. Non a caso, c’è chi si gioca tutto in queste ultime settimane di stagione. Eppure, a Montjuic, i titolari hanno confermato di potersela giocare con chiunque.
Mercato a costo zero e identità tattica
Il discorso si sposta poi sul piano societario. Stramaccioni mette in luce come una buona parte dei protagonisti della cavalcata europea sia arrivata da svincolata: da Calhanoglu a Mkhitaryan, fino a Taremi e Zielinski. “Hanno preso giocatori che erano in scadenza, dando solo l’ingaggio. Chi riesce ad arrivare in semifinale di Champions con 4 o 5 titolari presi così?” A suo dire, è questa la vera chiave per capire il lavoro svolto dal club: un mercato oculato e mirato, figlio della continuità con il progetto precedente ma obbligato per contingenze esterne. Dopo Conte, l’Inter ha mantenuto il sistema 3-5-2, affidandosi a Inzaghi per non stravolgere quanto costruito. L’idea tecnica si è evoluta, ma la base è rimasta la stessa.
La domanda sul futuro
“Il progetto è chiaro, ma ora serve un passo in avanti. Se dai 100 milioni a Marotta e Ausilio non prendono Taremi, ma Castro. Non c’è paragone con il Real Madrid, che se vuole Mbappé va a prenderlo. Qui si lavora con risorse limitate”. Stramaccioni sottolinea come Inzaghi stia portando avanti un lavoro coerente, con risultati innegabili: una semifinale europea, una squadra che regge il confronto con le big internazionali, tutto questo senza spese folli. La finale di Champions, dice, cancellerebbe ogni dubbio. Sarebbe la seconda in tre anni: un traguardo che pochi possono vantare. Dopo quest’anno però occorre voltare pagina e realizzare altri tipi di mercato.

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