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Arbitri nella bufera: nel week end un caso che incide sulla lotta Scudetto
La lotta per il dominio in Serie A in questa stagione si preannuncia molto più serrata rispetto a quella della passata.
Nel calderone di emozioni, tensioni e polemiche che spesso anima il calcio italiano, certi episodi finiscono per catalizzare l’attenzione generale ben oltre i novanta minuti di gioco. Un esempio lampante si è verificato durante l’ultimo incontro tra Cagliari e Atalanta, tenutosi sabato pomeriggio, dove una decisione arbitrale ha scatenato ampie discussioni.
Graziano Cesari, ex arbitro, durante la trasmissione televisiva “Pressing”, ha espresso la sua opinione su un episodio controverso, focalizzando l’attenzione sulla dinamica di gioco e sulle regole che la governano.
La cronaca dell’episodio
Quando la gara era sul punteggio di 0-0 (finirà 0-1 per goal di Zaniolo), c’è stata una decisione controversa. I sardi stavano attaccando sulla fascia quando Deiola, giunto sul fondo, tenta di crossare: la palla viene respinta da Kossounou in vari modi ed impatta anche sul braccio molto alto. I bergamaschi hanno vinto la gara e ora comandano la classifica con 6 punti e 2 gare in più dell’Inter
Il ruolo del VAR in questione
L’episodio solleva interrogativi anche sul funzionamento e l’impiego del VAR, tecnologia ormai inscindibile dal calcio moderno e destinata a supportare gli arbitri nelle decisioni più complicate. Cesari critica apertamente la mancata azione del VAR in questa occasione, sottolineando come una revisione avrebbe potuto chiarire la situazione.
Il parere
La posizione del braccio del giocatore dell’Atalanta, ritenuta chiaramente irregolare, avrebbe dovuto, secondo l’ex direttore di gara, spingere gli addetti al VAR a sollecitare un ulteriore controllo da parte dell’arbitro. Il fatto, secondo Cesari, rappresenta “l’errore più grossolano del weekend calcistico”. Questa valutazione poggia sulla lettura di una fase di gioco ben precisa durante la quale, a detta dell’ex arbitro, l’intervento in scivolata di Kossounou avrebbe dovuto condurre senza dubbi alla concessione del penalty. L’azione controversa si connota per un uso del braccio considerato irregolare, un dettaglio che, nelle parole di Cesari, dimostra una valutazione inadeguata sia da parte dell’arbitro Pairetto che del VAR e dell’assistente Gazzelli.
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