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Agresti: “Qualsiasi numero indica il dominio dell’Inter, Inzaghi non vuole rischiare, per il turnover ripassare”
Il giornalista Stefano Agresti sostiene che ieri si è avuta l’ennesima riprova di quale sia l’obiettivo primario dei nerazzurri.
Stefano Agresti sulla Gazzetta dello Sport ha detto la sua sulle scelte di Inzaghi che ieri ha deciso di impiegare praticamente tutti i titolari a sua disposizione per il match contro la Salernitana ultima in classifica. “Non sono solo i punti in classifica a raccontare il dominio dei nerazzurri, ma qualsiasi numero: hanno segnato 59 gol, ad esempio, addirittura 23 in più rispetto alla Juve; ne hanno subiti appena 12, meno della metà del Milan (27). La squadra di Inzaghi è più brillante, più aggressiva, più spettacolare: più tutto. E le scelte dell’allenatore sono quelle di chi non vuole correre il minimo rischio che lo scudetto della seconda stella possa essere messo in discussione”.
Turnover ridotto all’osso
“Prendete la gara di ieri, contro la Salernitana ultima in classifica: Simone non ha fatto riposare nessuno a parte i due esterni di centrocampo (Dumfries e Carlos Augusto hanno rimpiazzato Darmian e Dimarco); al centro della difesa De Vrij ha presto il posto di Acerbi perché quest’ultimo era malandato. Volete il turnover per capire quanto valgono le nostre riserve? Avete la curiosità di vedere Arnautovic e Sanchez, Frattesi e Klaassen? Ripassate più avanti, qui nessuno ha intenzione di rischiare niente: giocano sempre gli stessi perché funzionano a meraviglia. Non a caso la partita con la Salernitana è durata nemmeno metà del primo tempo: al 19’ si era già 2-0, ora pensiamo all’Atletico. Può una squadra così squagliarsi da un momento all’altro? Mah”.
Scelte ben precise
“Inzaghi ha in testa un obiettivo: il ventesimo scudetto. Proverà ovviamente a fare benissimo anche in Champions, ma niente può distogliere la sua attenzione dalla seconda stella. Un po’ come accaduto nella scorsa stagione – torniamo lì – al Napoli: non ha mai risparmiato energie e contrasti in Serie A, così s’è trovato ai quarti di Coppa con qualche infortunato di troppo e i giocatori stanchi. Ed è finito fuori dall’Europa. Ma ha dominato il campionato, 33 anni dopo l’ultima volta”.
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