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Adani: “Non è la prima volta che l’Inter spreca, Lautaro non può procurare quel rigore”
L’ex difensore Lele Adani analizza cosa non ha funzionato nei nerazzurri nelle ultime due gare casalinghe di campionato.
Lele Adani alla BoboTv ha attaccato Simone Inzaghi ed in parte Lautaro Martinez per quanto successo nella gara pareggiata dall’Inter contro il Bologna. “Non è la prima volta che col vantaggio, in questo caso doppio, l’Inter spreca. Il sorpasso che l’Inter ha subito dal Milan dopo la roboante vittoria nel derby sicuramente fa strano. Nel momento in cui arrivano queste cadute vengono richiamate le responsabilità dell’allenatore, è giusto conviverci a questi livelli. Io non avevo dubbi sull’approccio dell’Inter perché c’era ancora la coda del secondo tempo contro il Benfica che è stato il miglior secondo tempo dell’Inter degli ultimi anni. Il messaggio sicuramente è stato recepito, si è partiti forte ed è normale anche un po’ spegnersi”.
Critiche
“Oggi l’Inter non se lo può permettere. Poi arriviamo al discorso mentale: Lautaro dopo quel gol non può provocare quel rigore. E il rigore non deve darlo il VAR, si dà subito. Ma perché cintura così? È una carenza mentale data dall’aver fatto una grande partita contro il Benfica e dal gol contro il Bologna. Gli avversari non hanno fatto calare la tensione e ne hanno approfittato, l’allenatore lì non deve permetterlo. Sassuolo e Bologna hanno un minimo comune denominatore: l’Inter non ha avuto grandi occasioni, si è persa un po’ di lucidità e tu vai in un loop diverso da quello che avevi indirizzato all’inizio. Secondo me non ha concesso troppo col Bologna, col Sassuolo sì”.
Sulle scelte di Inzaghi
“Lo spartito si può cambiare, Carlos Augusto per Dimarco, mezzala, Sanchez per Thuram… è tutto sempre identico, è la comfort zone di Inzaghi. Non c’è niente di male nel leggere la partita in maniera diversa. Hai i calciatori che possono interpretare più sistemi, Inzaghi non lo fa perché non lo sente e gli costa improvvisare. Con i cambi Inzaghi non ha mai fatto disastri, ha una strategia che però non sempre porta risultati positivi”.
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