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Adani: “Lukaku non nasce campione come Dzeko, quando sta bene però migliora tutto”
Lele Adani analizza a fondo la questione riguardante l’attaccante belga.
Lele Adani ha detto la sua alla Gazzetta dello Sport sullo stato di forma attuale di Romelu Lukaku. “Lukaku non nasce campione, non ha la naturalezza dell’attaccante talentuoso, come può essere Dzeko, nei movimenti e nelle giocate. Il suo calcio non può prescindere dalla forma fisica e dal lavoro settimanale. Quando Lukaku sta bene, cresce anche in autostima e quindi nella tecnica, persino nel dribbling. Ma quando sta male, diventa un giocatore normale, che fatica”.
“Il rendimento sinora non arriva nemmeno vicino alla sufficienza, come negarlo? È chiaro che quando l’Inter ha riportato Lukaku a Milano, aveva in mente il trascinatore dei due anni in Serie A. Un giocatore capace di fare la differenza, almeno in Italia. Ecco, quel calciatore nel 2022-23 non si è mai visto. Anche se nelle ultime partite la predisposizione e la testa mi sembrano migliori… La connessione speciale che si era creata tra Romelu e Conte fu la prima ragione che portò i nerazzurri allo Scudetto nel 2021. Ma, dietro quel feeling, c’era tantissimo lavoro sul campo. Lukaku era diventato il centro del gioco dell’Inter: condizionava gli avversari, mentre i compagni intorno si muovevano tutti in funzione di lui. Anche Lautaro, che oggi è salito di status, tra i trofei vinti con il club e il Mondiale con l’Argentina. Nell’Inter attuale meno… Dopo un’annata così, io lo terrei proprio per non sconfessare la scelta fatta in precedenza. Lukaku non è tipo da atteggiamenti sbagliati e non può aver dimenticato come si gioca a calcio. Se ci credevi prima, non puoi smettere di farlo per un anno tribolato“.
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