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Marotta sotto attacco, l’annuncio sconvolge i tifosi: “Ora basta!”

Mentre l’Inter cerca di imporsi sul campo e di trovare un’identità precisa, Beppe Marotta è finito nell’occhio del ciclone. L’annuncio è sconvolgente.
Le parole di Giuseppe Marotta sul futuro di San Siro hanno avuto un’eco forte, capace di spostare il dibattito oltre i confini dello sport. Il presidente dell’Inter, durante una cerimonia accademica, ha toccato un tema che da anni incendia la piazza milanese: lo stadio di proprietà. Marotta ha parlato chiaro, affermando che qualora il comune non dovesse concedere il via libera alla vendita o alla trasformazione dell’impianto di San Siro, sia l’Inter che il Milan potrebbero guardarsi attorno, valutando altre soluzioni. Un messaggio diretto e forse troppo spigoloso, che non ha tardato a suscitare reazioni immediate. Il contesto in cui nasce questa polemica è complesso. Le due società hanno ormai tracciato da tempo una linea precisa: il futuro non può prescindere da uno stadio moderno, redditizio e funzionale alle esigenze di un calcio che guarda sempre più ai ricavi extra-campo. La storia e la tradizione di San Siro non bastano più, secondo i dirigenti, a sostenere la competitività a livello internazionale.
Ma la presa di posizione di Marotta è stata letta da molti come una forzatura, soprattutto perché giunta in un momento delicato per la città. Il sindaco Giuseppe Sala aveva già espresso le sue perplessità sulla vendita diretta dell’impianto ai club, proponendo una riflessione più ampia e un dialogo con tutti i soggetti coinvolti. Marotta, invece, ha posto l’accento sulla necessità di avere tempi rapidi, minacciando, di fatto, un cambio di rotta. Da qui, inevitabilmente, la scintilla politica: il tema stadio non è più soltanto un affare sportivo, ma una questione di gestione del territorio, trasparenza e identità cittadina. E nelle ultime ore, ad alimentare ulteriormente il dibattito, è arrivata una replica piuttosto dura.
Vendita San Siro, Monguzzi all’attacco: “Marotta non si lamenti”
Ad alzare la voce è stato Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde, che ha commentato senza giri di parole le dichiarazioni di Giuseppe Marotta. “Il signor Marotta interrompa lamenti e fescennini e dia la possibilità, assieme al fondo che gestisce il Milan, di identificare i titolari effettivi delle società che controllano Milan e Inter. Servono informazioni precise sulla persona fisica che è la legittima proprietaria”. Una presa di posizione netta, che sposta il discorso dal futuro di San Siro alla questione della trasparenza societaria. Monguzzi ha puntato il dito non tanto sulla necessità di costruire un nuovo impianto, quanto sulla chiarezza che deve accompagnare operazioni di questa portata. Chi sono, realmente, i titolari che muovono i fili dietro i fondi di investimento che gestiscono Inter e Milan? È una domanda che, secondo il consigliere, merita risposte prima di parlare di cessioni o progetti urbanistici.
La sua uscita ha inevitabilmente rilanciato la discussione anche sul fronte politico. Da un lato c’è la volontà dei club di accelerare, dall’altro l’esigenza delle istituzioni di garantire regole chiare e la massima trasparenza. Marotta, nel frattempo, ha già chiarito che Oaktree – attuale proprietario dell’Inter – è pronta a confrontarsi con il comitato legalità e a garantire apertura totale. Ma le parole non bastano: la querelle sembra destinata a proseguire ancora a lungo. In sostanza, mentre la squadra di Cristian Chivu lavora sul campo per mantenere il passo delle rivali, fuori dal rettangolo di gioco l’Inter continua a vivere giornate infuocate. Lo stadio resta il grande tema che intreccia sport, politica e finanza.
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