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Scontro Inter-Milan, l’affare salta: Marotta inguaia i rossoneri

Nonostante abbia finalmente rialzato la testa, Beppe Marotta non vuole sentire ragioni. Inter e Milan vanno allo scontro, non c’è altra soluzione.
Dopo settimane turbolente, in casa Inter sembra essere tornata una certa serenità. La vittoria in Champions League sul campo dell’Ajax e il successo casalingo contro il Sassuolo hanno dato respiro a Cristian Chivu, che vede i suoi ragazzi risalire la china dopo un avvio di stagione complicato. Certo, il distacco dalle altre big della Serie A resta, ma le ultime uscite hanno consegnato l’immagine di un gruppo in crescita, con una fisionomia sempre più definita. Il tecnico nerazzurro sta trovando un equilibrio tra i senatori e le nuove leve, puntando con decisione anche su giovani talenti come Francesco Pio Esposito, apparso sempre più integrato nel progetto tecnico. L’ultima gara a San Siro contro i neroverdi ha fotografato bene il momento: il pubblico, inizialmente freddo e critico, si è acceso con le reti di Dimarco e Carlos Augusto, accompagnando la squadra a una vittoria importante in chiave morale.
Ma se sul campo la squadra ha ritrovato una bussola, fuori dal rettangolo verde aleggia un’ombra che riguarda direttamente il futuro dello stadio. L’Allianz Arena di Torino ha appena ospitato la Juventus in Champions con un colpo d’occhio impeccabile, mentre il Meazza continua a essere oggetto di dibattito politico e istituzionale. Nel pre-partita contro il Sassuolo, il presidente nerazzurro Beppe Marotta ha sganciato una vera e propria bomba mediatica, sollevando ancora una volta la questione legata alla vendita di San Siro e alla possibilità che l’Inter, insieme al Milan, possa lasciare la città. Prontamente, non poteva mancare la risposta del Sindaco Sala.
Marotta scuote Milano, Sala risponde: “Non è una minaccia”
Le parole di Marotta hanno avuto l’effetto di un ultimatum mascherato. Il dirigente ha sottolineato come la situazione attuale sia diventata “imbarazzante” e come le due società milanesi abbiano ormai un’urgenza non più rinviabile: dotarsi di uno stadio moderno, competitivo, al passo con le grandi capitali europee. Nel suo intervento televisivo, il presidente dell’Inter ha fatto intendere che se la vendita del Meazza non dovesse concretizzarsi nei tempi giusti, Inter e Milan sarebbero pronte a guardarsi intorno, valutando soluzioni al di fuori del Comune di Milano. Un messaggio forte, che ha inevitabilmente messo pressione sul sindaco Giuseppe Sala e sull’amministrazione. Il primo cittadino, interpellato a margine di un evento pubblico, ha risposto senza alzare i toni, dichiarando: “Io non penso che sia una minaccia quella di Marotta”.
Sala ha spiegato come la sua coscienza sia “a posto”, avendo messo tutta la competenza e la determinazione possibili per cercare di risolvere la questione. Ha poi aggiunto che la decisione finale spetterà al Consiglio comunale, chiamato a votare sulla delibera per la vendita dello stadio ai due club. È molto possibile che le squadre lascino Milano – ha ammesso Sala – ma credo che a questo punto i consiglieri debbano decidere in piena autonomia. Un’ammissione che apre scenari clamorosi e che certifica la spaccatura tra le esigenze dei club e i tempi della politica. Marotta, dunque, ha colpito nel segno, riportando il tema al centro del dibattito e, di fatto, mettendo in gioco non solo il futuro dell’Inter, ma anche quello del Milan.
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