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Bomba Inter, Marotta è una furia: 60 milioni bruciati in un giorno

Non bastava per l’Inter la batosta contro la Juventus subita in rimonta. Marotta va su tutte le furie e saluta la bellezza di 60 milioni di euro.
Dire che la stagione dell’Inter sia cominciata male è quasi un eufemismo. Dopo la batosta dell’Allianz Stadium contro la Juventus, i nerazzurri si ritrovano già con l’acqua alla gola. Tre partite di campionato, tre punti conquistati: un avvio disastroso che ha lasciato l’ambiente interista in subbuglio. Cristian Chivu, chiamato a raccogliere un’eredità pesante e a gestire una rosa ricca ma complicata, sa che la pazienza del pubblico non è infinita. I mugugni di San Siro sono già evidenti e la squadra, se non vorrà sprofondare, dovrà invertire subito la rotta.
Il problema è che l’Inter non sembra avere alternative affidabili ai suoi uomini chiave. Hakan Calhanoglu si è confermato ancora una volta il faro del centrocampo, ma la sua posizione resta in bilico: proprio il turco è uno dei maggiori indiziati a lasciare Milano la prossima estate (se non a gennaio), complice l’interesse dei grandi club europei. Giuseppe Marotta, di fronte a questa prospettiva, sa di dover intervenire a gennaio. Serviranno rinforzi mirati, per ridare profondità e qualità a una rosa che, al netto delle ambizioni, non può permettersi di arrancare. Il discorso mercato, però, non è l’unico a preoccupare. All’Inter, in queste ore, è arrivata anche un’altra doccia fredda. Ad Appiano Gentile si ragionava su possibili entrate extra provenienti da eventi straordinari, ma la notizia arrivata dalla UEFA ha spezzato ogni illusione: 60 milioni di euro potenziali sono già svaniti nel nulla.
Finale di Champions a Madrid, addio a 60 milioni per l’Inter e Milano
La decisione della UEFA è arrivata nella giornata di ieri: la finale di Champions League 2026/27 non si giocherà a San Siro, bensì al Riyadh Air Metropolitano di Madrid, casa dell’Atletico. Una scelta che pesa come un macigno, soprattutto per i club milanesi e per la città, che speravano di ospitare il grande evento come occasione di rilancio e di guadagno. A spiegare l’impatto è stato lo stesso presidente dell’Atletico Madrid, Enrique Cerezo, che ha sottolineato come l’evento porterà nella capitale spagnola 100.000 visitatori in tre giorni, con un impatto economico stimato attorno ai 60 milioni di euro, oltre a 400 milioni di telespettatori nel mondo. Numeri che fotografano bene la portata della perdita per Milano, scartata a causa delle mancate garanzie sui lavori di restyling dello stadio.
Per l’Inter, che puntava a bissare almeno il percorso della passata stagione – quando arrivò fino alla finale, poi persa contro il Paris Saint-Germain – si tratta di una sconfitta su più fronti. Non solo sportiva ma anche economica, visto che il club avrebbe potuto beneficiare di parte di quelle entrate legate al grande evento. Una delusione che si somma ai problemi già evidenti in campionato e che obbliga i nerazzurri a guardare al futuro con maggiore urgenza e pragmatismo. La Scala del Calcio resta così priva di uno dei suoi appuntamenti più attesi. E, mentre a Madrid si preparano a celebrare l’ennesimo trionfo organizzativo, a Milano restano solo i rimpianti per un’occasione sfumata che avrebbe significato tanto, per i club e per l’intera città.
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