Calciomercato
Inzaghi rovina Chivu: scontro con Oaktree e addio Inter
Guai in vista per l’Inter e stavolta arrivano direttamente dall’ex Simone Inzaghi. Chivu trema ora lo scontro è tutto con la proprietà.
C’è un’aria strana attorno all’Inter, quasi un senso di attesa sospesa. Tutto sembra scorrere normalmente, ma sotto la superficie si agitano tensioni che rischiano di cambiare il volto del club.
L’allenatore che ha riportato entusiasmo e trofei, infatti, è diventato anche il punto di frizione più delicato tra l’anima nerazzurra e i nuovi equilibri di potere che si stanno definendo.
Inzaghi accende gli animi: è scontro
Simone Inzaghi, protagonista di un ciclo vincente, rischia paradossalmente di minare il percorso di Cristian Chivu, l’uomo designato per rappresentare la continuità tecnica e identitaria del club. Il problema non è tanto il campo, quanto ciò che si muove fuori, in quel sistema imprevedibile che è il calciomercato.
Senza ombra di dubbio, una squadra non vive solo di tattiche e di vittorie, ma soprattutto di una governance solida e di un equilibrio tra le varie figure che ne compongono l’ossatura. Qui entra in gioco una dinamica che non tutti avevano previsto: la partenza di Inzaghi direzione Al-Hilal non è stata soltanto un addio doloroso per i tifosi, ma ha innescato un effetto domino.
Oggi questo effetto potrebbe coinvolgere uno dei dirigenti più importanti e radicati nella storia recente dell’Inter, ovvero Piero Ausilio. Non è un mistero che il direttore sportivo, cresciuto in casa nerazzurra, sia sempre stato considerato un punto fermo, un uomo legato al club non solo professionalmente ma quasi visceralmente. Però, e qui viene il punto, l’interesse arabo cambia tutto.
L’Al-Hilal, dopo aver strappato Inzaghi, ora sta puntando proprio su Ausilio. E non lo fa in modo timido: sul piatto c’è un contratto da tre milioni di euro netti a stagione e, soprattutto, la promessa di piena libertà operativa. Una prospettiva che, nella situazione attuale dell’Inter, appare semplicemente irrealizzabile.
Il club nerazzurro, infatti, è in mano al fondo Oaktree, che guarda ogni decisione con l’occhio dell’investitore attento e con una rigidità che spesso frena le ambizioni di chi lavora all’interno. In questo scenario, Ausilio si trova di fronte a un bivio: restare legato alla sua storia o scegliere di accettare una nuova avventura che gli darebbe potere e risorse mai avute finora.
La questione, però, non può essere ridotta a una semplice valutazione economica. Perché se Ausilio dovesse accettare, significherebbe lasciare l’Inter in un momento di passaggio già complicato, con Marotta costretto a ridisegnare l’intera struttura tecnica e Chivu che rischierebbe di trovarsi schiacciato tra le ambizioni personali di Inzaghi, l’ingerenza di Oaktree e l’assenza di un riferimento storico come il direttore sportivo. In sostanza, l’equilibrio delicato costruito negli ultimi anni rischia di saltare del tutto.
Tutto dipenderà, alla fine, da un confronto a tre: Ausilio, Marotta e Oaktree. Solo da lì emergerà se il dirigente resterà fedele al progetto nerazzurro o se deciderà di aprire un nuovo capitolo lontano da Milano. La sensazione, intanto, è che l’Inter stia giocando una partita fuori dal campo altrettanto complicata di quelle sul terreno di gioco, e stavolta il risultato non dipenderà solo da gol e tattiche, ma da scelte di uomini che hanno scritto la sua storia recente.
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