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Inter, Inzaghi colpisce da lontano

Dalla panchina dell’Inter a quella dell’Al Hilal, Inzaghi resta al centro dell’attenzione tra messaggi indiretti, ricordi recenti e nuovi equilibri.
A circa un mese dall’addio all’Inter, Simone Inzaghi torna a far parlare di sé. Alla guida dell’Al Hilal, ha appena battuto il Manchester City nel Mondiale per club, qualificando la squadra saudita ai quarti di finale. Un risultato importante contro una delle formazioni più temute al mondo. Secondo quanto riportato da la Repubblica, si tratta di una vera e propria “rivincita” per l’ex tecnico nerazzurro, il cui valore continua a essere riconosciuto anche lontano da Milano.
Segnali forti da dentro e fuori
Intanto, anche in Italia non mancano segnali che riportano indirettamente al tecnico piacentino. Un like della moglie Gaia Lucariello a un post di Hakan Calhanoglu ha fatto discutere: il contenuto del messaggio è una replica non solo a Lautaro Martinez, ma anche a Giuseppe Marotta. Un gesto che, secondo la Repubblica, apre una finestra sui rapporti mai del tutto chiariti tra Inzaghi e parte della dirigenza interista durante la sua ultima stagione. Le tensioni vissute nei mesi finali del suo mandato non sarebbero mai del tutto rientrate. Chi conosce bene Inzaghi ha fatto notare l’assenza di un rinnovo scontato nel mese di marzo, il mancato arrivo di un attaccante a gennaio e il silenzio dei vertici del club in occasione delle polemiche arbitrali. In quei momenti, nessun dirigente si sarebbe esposto pubblicamente in difesa dell’allenatore. Dettagli che oggi, col senno di poi, acquistano un peso diverso.
Un filo invisibile nello spogliatoio
Secondo la Repubblica, l’ex tecnico era “il filo invisibile” che teneva insieme l’ambiente. Una figura di equilibrio, silenziosa ma determinante, capace di gestire un gruppo complesso in modo discreto. Dopo il suo addio, alcune dinamiche sembrano essere cambiate, come dimostrano i messaggi social, le frecciate indirette e certe prese di posizione interne. L’Inter ha voltato pagina, ma non tutto sembra filare liscio. Le tensioni tra alcuni giocatori, così come certe scelte dirigenziali, alimentano interrogativi sul nuovo assetto. L’eredità lasciata da Inzaghi appare più ingombrante del previsto.
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