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Non solo Calhanoglu nel mirino di Lautaro: occhio ad altri 3 insospettabili

Dopo la sconfitta nel Mondiale per Club, arrivano nuove riflessioni sullo spogliatoio nerazzurro: tra prestazioni deludenti e tensioni da gestire.
L’eliminazione contro il Fluminense continua a lasciare strascichi dentro e fuori dal campo. Le prestazioni sottotono di diversi giocatori hanno acceso il dibattito tra tifosi e osservatori. L’atteggiamento mostrato in campo, per alcuni, ha sollevato interrogativi su motivazioni e spirito di gruppo. Riccardo Trevisani, intervenuto a Cronache di Spogliatoio, ha espresso una posizione netta in merito: “L’Inter è uscita malissimo, con poco onore e pochi soldi, contro una squadra inferiore”. Per il giornalista, non si tratta solo di una sconfitta sportiva, ma di un campanello d’allarme sul piano caratteriale e tecnico. Secondo lui, in campo si è notata una differenza netta tra chi ha dato tutto e chi ha fatto troppo poco.
Critiche a Thuram, Dumfries e de Vrij
Nel corso dell’intervento, Trevisani ha puntato l’attenzione su alcuni nomi. Thuram è stato definito “irritante”, accusato di aver passeggiato per il campo e di non aver dato il minimo apporto alla squadra. Una valutazione pesante, seguita dal paragone con Sebastiano Esposito, che “sembrava Maradona” per l’impatto mostrato nei pochi minuti giocati. Non sono mancati riferimenti anche a Dumfries e de Vrij, giudicati protagonisti di una prestazione insufficiente. Le parole di Trevisani richiamano il rischio di uno spogliatoio diviso o in difficoltà. “L’Inter non potrà fare una rivoluzione, e allora serve trovare motivazioni con chi resta”, ha aggiunto, sottolineando che l’attuale fase richiede scelte chiare e una guida forte.
Lautaro deluso, Marotta cerca di proteggere il gruppo
Secondo Trevisani, le parole pronunciate da Lautaro Martinez non erano dirette a Calhanoglu, come suggerito da Marotta, ma a compagni ancora nel progetto, forse proprio Thuram ed i due olandesi. L’attaccante argentino, protagonista positivo nella competizione, avrebbe mal digerito l’atteggiamento di chi ha dato poco, nonostante l’importanza dell’appuntamento. Il dirigente avrebbe quindi cercato di tutelare l’equilibrio interno spostando l’attenzione su un giocatore destinato all’addio. Il caso Lautaro rischia quindi di aprire nuove crepe in un momento già complicato, con l’arrivo di Chivu e l’incertezza legata al mercato.
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