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Errore dopo errore, Inter travolta: ma la fotografia allarmante è un’altra

L’Inter è uscita dal Mondiale per Club: la gara contro il Fluminense solleva più di un dubbio. Arrivano riflessioni nette e non prive di allarme.
Il match contro il Fluminense è stata per l’Inter una sconfitta netta: la squadra di Renato Portaluppi ha saputo sfruttare ogni limite nerazzurro, costringendo Chivu a incassare il primo ko della sua nuova avventura sulla panchina interista. Il Fluminense ha costruito la propria vittoria con lucidità e ritmo, approfittando di una fase difensiva interista in seria difficoltà. La retroguardia, che negli ultimi anni ha costituito una delle certezze nerazzurre, è sembrata spaesata e poco reattiva.
Fluminense dominante in ogni reparto
Il primo gol dei brasiliani è nato da una catena di errori individuali che ha coinvolto De Vrij, Darmian, Sommer e Dumfries. Un’azione semplice, ma gestita male fin dal primo momento. Ancora più clamorosa la situazione che ha portato al gol poi annullato dal VAR per fuorigioco. Tre colpi di testa consecutivi in area interista, senza alcuna opposizione decisa da parte di difensori con un fisico ben superiore alla media. Una dinamica che ha lasciato perplessi molti commentatori e alimentato il dibattito attorno alle scelte difensive attuali.
Polverosi attacca: Chivu rifletta subito
Il commento più duro è arrivato da Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport. Il giornalista ha definito il torneo una messa in scena priva di valore sportivo, criticando apertamente l’interesse economico della FIFA. Tornando ai nerazzurri, secondo lui, i segnali negativi vanno letti con maggiore attenzione. L’Inter ha ceduto sotto ogni aspetto e il nuovo allenatore dovrebbe iniziare a preoccuparsi, almeno per l’atteggiamento e la gestione difensiva. In particolare, ha sottolineato la facilità con cui il Fluminense è riuscito a creare superiorità in area di rigore. Anche sul secondo gol, nato da una rimessa laterale, la linea difensiva è apparsa sbilanciata e poco compatta. L’attenuante della squadra sbilanciata in avanti non basta, secondo il giornalista, a giustificare quanto visto in campo.
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