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Inter-Fluminense: marea di bocciature sulle pagelle della Gazzetta dello Sport

Nella partita decisiva l’Inter cade malamente, con prestazioni individuali molto deludenti e un dato tecnico che fa riflettere più di ogni altro.
L’Inter perde contro il Fluminense per 2-0, una sconfitta che ha lasciato il segno anche nei giudizi individuali. Nelle pagelle della Gazzetta dello Sport, solo Nicolò Barella ha ottenuto un voto positivo. Il centrocampista ha preso 6,5, riconosciuto come “l’unico a crederci”, autore di due lanci di qualità verso Mkhitaryan e Thuram. Una prestazione che si è spenta solo nel finale, quando la squadra nel complesso aveva già perso intensità e ordine. Tutti gli altri titolari sono stati bocciati, con voti che oscillano tra il 5 e il 5,5. Sommer, Asllani e Dimarco si fermano al 5,5, insufficienti in fase di costruzione e nel leggere i momenti chiave della gara.
Thuram irriconoscibile, delude anche la difesa
Le valutazioni peggiori riguardano Marcus Thuram. Il francese ha ricevuto un 4 netto, giudicato non in condizione per giocare. Non ha prodotto nulla di utile, né in appoggio né in profondità. Una prestazione giudicata in linea con il resto del suo 2025, definito “non positivo”. Male anche tutta la retroguardia: Bastoni, De Vrij, Darmian e Dumfries si fermano al 5, incapaci di opporsi con efficacia. Anche Mkhitaryan è sullo stesso livello, lontano parente del giocatore visto nei momenti migliori della stagione. Lautaro Martínez ha provato a reagire, senza riuscire a incidere: ha sfiorato due volte il gol, ma non è bastato a cambiare il destino della gara. Con Monterrey e Urawa aveva trovato il guizzo giusto, ma stavolta il finale è stato diverso.
Scelte discutibili, critiche per Chivu
Il focus delle analisi si sposta inevitabilmente su Chivu. Il tecnico dell’Inter riceve un 5, giudicato responsabile di una prestazione che non ha convinto sotto nessun aspetto. Nonostante la squadra fosse schierata nella “sua versione migliore”, è arrivata comunque l’eliminazione. Un passaggio chiave della valutazione riguarda la gestione dei giovani: secondo il quotidiano, sarebbe stato un errore non dare più spazio a Sucic ed Esposito, tra i pochi a portare una scossa nel finale. Il cambio di modulo nella ripresa, con il passaggio al 4-4-2, è stato ritenuto interessante ma non risolutivo.
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