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Scoppia il caso Lautaro, accusa pesante: nessuno è d’accordo

Doveva essere il palcoscenico perfetto per confermare ambizioni e rilanciare una stagione senza trofei, ma per l’Inter il Mondiale per Club si è trasformato in un epilogo amaro.
L’eliminazione agli ottavi di finale per mano della Fluminense ha lasciato più di una scoria nello spogliatoio nerazzurro, e il primo a non nascondere la frustrazione è stato il capitano Lautaro Martinez. Le parole dell’attaccante argentino, pronunciate ai microfoni di Mediaset subito dopo la gara, non hanno lasciato spazio a interpretazioni. Un j’accuse rivolto, senza nominarli, a quei compagni di squadra che – a suo dire – non avrebbero mostrato sufficiente attaccamento alla maglia: “Chi vuole stare con noi, resti. Chi non vuole, deve andare via perché qui si lotta per una maglia importante”.
Il riferimento pare velato ma preciso, con diversi osservatori che hanno ipotizzato nel mirino anche elementi di spicco della rosa come Hakan Calhanoglu, il cui futuro all’Inter è stato messo in discussione da voci di mercato. Un intervento che, se da un lato mostra il carattere del leader, dall’altro rischia di aprire crepe in un gruppo già provato da una stagione lunga e avara di soddisfazioni. Abbiamo sbagliato il primo tempo. Nel secondo abbiamo dato tutto, ma eravamo stanchi mentalmente e con qualche assenza pesante – ha aggiunto Lautaro, evidenziando un mix di tensione fisica e psicologica che ha finito per pesare anche in Qatar.
Sabatini lo critica, Marotta lo difende: due visioni opposte su Lautaro
Le dichiarazioni del numero 10 interista hanno diviso l’opinione pubblica. Tra i primi a criticare lo sfogo c’è stato Sandro Sabatini, opinionista Mediaset che ha cercato di interpretare il messaggio del toro. Ha creato confusione da capitano. Se l’idea è ‘io sono il migliore e gli altri non contano’, non va bene – ha commentato il giornalista, mettendo in discussione i toni e l’opportunità di esternare in quel modo la frustrazione.
Diversa la posizione della società, rappresentata da Beppe Marotta. Il presidente nerazzurro ha scelto di difendere il suo capitano, interpretando le dichiarazioni come un gesto di responsabilità, volto a richiamare tutti all’unità e all’impegno in vista della prossima stagione. Nessun processo sommario, ma un chiaro messaggio su cosa significhi indossare la maglia dell’Inter.Dopo una stagione senza titoli e con una rosa da ricostruire, l’uscita di Lautaro Martínez potrebbe segnare uno spartiacque: o rinsaldare le fila e rilanciare le ambizioni del club, oppure accentuare fratture già esistenti. Quel che è certo è che il progetto tecnico ripartirà da lui, uomo simbolo e voce forte in uno spogliatoio che ora dovrà dimostrare di meritare la sua guida.
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