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Le parole di Capello su Pio Esposito

Tra elogi e confronti illustri, il tecnico dice la sua sul talento nerazzurro.
Dalle colonne della Gazzetta dello Sport arriva un segnale forte: Francesco Pio Esposito ha attirato l’attenzione di uno degli osservatori più esperti del calcio italiano. Fabio Capello, senza giri di parole, elogia il giovane centravanti nerazzurro dopo il gol al River Plate nel Mondiale per club. Un gesto tecnico e caratteriale che non passa inosservato, soprattutto per un ragazzo del 2005 che ha già fatto intravedere qualità realizzative nella sua esperienza allo Spezia in Serie B.
Secondo Capello, Esposito possiede tre caratteristiche fondamentali per chi aspira a diventare un punto fermo nel reparto offensivo di un grande club: senso del gol, struttura fisica adatta al livello più alto, e conoscenza tattica maturata sotto la guida di Cristian Chivu. Il tecnico romeno, oggi alla guida della prima squadra, conosce molto bene il profilo umano e calcistico del ragazzo.
Il passato di Capello con i giovani
Non è una questione anagrafica, ma di personalità. Capello non fa confronti arditi, ma richiama la propria esperienza nel vivaio del Milan per spiegare come certi talenti vadano protetti senza soffocarli di aspettative. Nomi come Maldini, Costacurta e Stroppa emergono nella narrazione per un solo motivo: i migliori crescono accanto ai campioni, non lontano da loro.
Il parallelo con Demetrio Albertini non è casuale. Capello ricorda come nel 1991 insistette per il suo ritorno dal Padova, quando molti lo consideravano ancora acerbo. La convinzione, allora come oggi, è che i ragazzi validi abbiano bisogno di esempi, di allenamenti con chi ha già vinto. La crescita si costruisce così, giorno dopo giorno, nello spogliatoio giusto.
Pio Esposito e il futuro di Hojlund: scelte strategiche in casa Inter
Solo alla fine arriva la rivelazione: Francesco Pio Esposito non è più soltanto un giovane di prospettiva. Con l’addio di Inzaghi, il nuovo corso tecnico affidato a Cristian Chivu ha accelerato i tempi. L’allenatore ha scelto di inserirlo subito tra le opzioni dell’attacco per il Mondiale per club, una decisione che parla chiaro sulle intenzioni dell’Inter.
Capello lo definisce “pronto” non per caso. Non è un’espressione diplomatica, ma una valutazione tecnica. Con Lautaro e Thuram ancora centrali nel progetto, resta spazio per un terzo profilo. E la domanda finale di Capello non lascia indifferenti: ha davvero senso cercare altrove ciò che forse si ha già in casa? La riflessione, oltre a toccare l’Inter, riguarda anche la Nazionale: da quanto tempo manca un vero centravanti in una big italiana?
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