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Carboni, un’arma interna da non sottovalutare: il gol accende il confronto

Il gol contro gli Urawa Reds ha riacceso i riflettori su Valentin Carboni. Una prestazione che ha fatto riflettere anche lo staff tecnico nerazzurro.
Dopo 260 giorni senza una gara ufficiale, Valentin Carboni ha ritrovato il campo contro gli Urawa Reds. L’ultima presenza risaliva al 4 ottobre, quando aveva giocato contro l’Angers con la maglia del Marsiglia, prima della rottura del legamento crociato del ginocchio che ha rallentato il suo percorso. L’argentino ha avuto un impatto deciso sulla partita contro i giapponesi: l’Inter sembrava monocorde mentre dopo il suo ingresso la squadra è risultata più imprevedibile. Non solo il gol, ma molte delle sue giocate, hanno ricordato perché l’Inter si era interessata a Nico Paz. Non è un paragone casuale quello fatto da Tuttosport, considerando che in casa Inter si cerca da tempo un profilo tecnico in grado di accendere la manovra tra le linee.
Cambi di modulo e ruoli da costruire
Il passaggio al 3-4-2-1 ha modificato alcune priorità tattiche. Con due trequartisti dietro la punta, aumenta il bisogno di calciatori creativi, capaci di muoversi tra centrocampo e attacco. In questo nuovo assetto, Chivu ha dovuto adattare Zalewski, che non nasce in quella posizione. Il gruppo non ha molti elementi con le caratteristiche di Carboni: l’argentino si distingue per visione, qualità tecnica e capacità di giocare nello stretto. Inoltre, il fatto che lo staff preveda di avere cinque attaccanti in organico, non gli chiude le porte: Lautaro, Thuram, Bonny e Højlund (se arriveranno) formano due coppie già delineate. Il quinto nome è ancora in fase di valutazione.
Carboni in pole, Esposito più indietro
Nel confronto con Pio Esposito, l’altro giovane sotto osservazione, Carboni sembra in vantaggio. Esposito non ha ancora debuttato in Serie A, mentre Carboni può già contare su una stagione vissuta da protagonista al Monza. Per questo, la dirigenza sta valutando un nuovo prestito per Esposito, lasciando spazio al numero 21 in prima squadra. Un altro elemento da non sottovalutare è il legame con Lautaro Martinez. Il capitano ha sempre speso parole positive per il connazionale. La possibilità di vederli insieme nel club, a un anno dal Mondiale, non è secondaria.
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