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Buone idee, molto diverse rispetto al passato, ma poca gamba: il nuovo corso dell’Inter parte a metà

Nel primo test della nuova gestione, l’Inter mostra segnali di cambiamento ma non tutto convince.
L’Inter ha pareggiato 1-1 nella prima gara del Mondiale per Club contro il Monterrey, lasciando sensazioni contrastanti. Dopo il gol iniziale di Sergio Ramos, i nerazzurri hanno reagito con Lautaro Martínez, pronto a spingere in rete il pallone da due passi. Il risultato, per quanto non drammatico, lascia l’impressione che ci fosse attesa per qualcosa di più. A giustificazione di una prestazione per metà opaca, va segnalato che si trattava della prima uscita sotto la guida tecnica di Cristian Chivu. Il modulo e i giocatori sono rimasti invariati rispetto alla gestione precedente, ma l’atteggiamento della squadra ha mostrato segnali di cambiamento già dalle prime battute. Non sono mancati i flop di alcuni giocatori, singoli su cui bisognerà lavorare.
Pressione alta e lanci lunghi: l’Inter cambia volto
Nel primo tempo, i nerazzurri hanno pressato con maggiore aggressività, cercando di alzare il baricentro e puntare la linea difensiva avversaria con insistenza. La squadra, in impostazione, ha fatto ricorso con più frequenza al lancio lungo (senza mai buttare la palla), soluzione che raramente si vedeva nell’Inter di Inzaghi. Il ritmo all’inizio è stato sostenuto, e i centrocampisti si sono mossi con rapidità per accorciare il campo. Un approccio più diretto e verticale, in linea con quanto si era intuito nelle dichiarazioni rilasciate negli scorsi giorni da tecnico e squadra. Segnali di una volontà chiara da parte del nuovo allenatore: cambiare il passo e snellire la manovra. Il pressing è stato alto e tutte le migliori occasioni da gol sono scaturite dalla pressione che costringeva gli avversari a sbagliare mentre in passato si arrivava a creare pericoli tramite fraseggi anche molto lunghi.
Il crollo fisico nel secondo tempo preoccupa
Nel secondo tempo, però, l’Inter si è spenta. Il ritmo si è abbassato drasticamente, e la squadra ha fatto fatica a contenere gli attacchi del Monterrey che comunque non sono stati tantissimi. La flessione è apparsa più fisica che tattica, con i nerazzurri spesso in ritardo nei contrasti e poco reattivi sulle seconde palle. Va però tenuto conto che Chivu non ha potuto intervenire sul piano della preparazione atletica per mancanza di tempo: tutto quanto si vede adesso è eredità della gestione Inzaghi e della stagione estenuante.
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