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Ha già salutato l’Inter: ufficiale il nuovo club

L’Inter guarda avanti tra il Mondiale per Club e la prossima stagione da costruire: un altro nome di peso lascia i nerazzurri.
C’è una fase nella vita di ogni grande squadra in cui serve fermarsi un momento e ripensarsi. L’Inter sta vivendo esattamente quel passaggio. Dopo una stagione non esaltante, culminata con la sconfitta contro il PSG in finale di Champions il club nerazzurro non può permettersi di restare fermo.
E infatti non lo sta facendo. In campo e fuori, si muove con l’obiettivo chiaro di costruire un nuovo ciclo. Con Cristian Chivu che ha preso il posto di Simone Inzaghi, la società sta lavorando con determinazione per garantire continuità tecnica, ma anche stabilità e ambizione nei piani alti della dirigenza.
Ecco chi lascia l’Inter, destinazione Francia
In mezzo a tante voci di mercato, arrivi, partenze e strategie future, è un altro addio – meno mediatico forse, ma decisamente significativo – che sta facendo rumore nelle stanze di Viale della Liberazione.
Una figura chiave del recente passato nerazzurro, uno di quelli che raramente finiscono in prima pagina, ma che contribuiscono in modo silenzioso e decisivo a definire l’identità di un club. L’Inter, infatti, deve salutare un altro tassello fondamentale della sua architettura manageriale.
Alessandro Antonello, fino a poco tempo fa amministratore delegato corporate dell’Inter, è stato ufficialmente annunciato come nuovo Amministratore Delegato dell’Olympique Marsiglia. Una notizia che ha sorpreso molti, ma che si inserisce in un contesto di grandi manovre nel calcio europeo.
Antonello lascia così la società nerazzurra per sposare un progetto ambizioso, sostenuto da Pablo Longoria, dal Consiglio di Sorveglianza del club francese e approvato dal proprietario Frank McCourt. Il piano è chiaro: trasformare il Marsiglia in una delle prime 24 squadre europee, non solo sul piano sportivo, ma anche sotto il profilo istituzionale e manageriale.
Una sfida affascinante per un dirigente che all’Inter ha contribuito a ridisegnare la struttura interna, a consolidare i conti e a gestire, in anni complessi, l’equilibrio tra competitività e sostenibilità. La sua uscita, anche se non legata direttamente al campo, segna comunque la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova fase per la Beneamata, che ora si ritrova a ricostruire anche su questo fronte.
Senza ombra di dubbio, l’Inter è di fronte a un’estate delicata, forse decisiva. Con il Mondiale per Club all’orizzonte e l’addio di Inzaghi sempre più concreto, i nerazzurri stanno gettando le basi per rimanere al vertice. E questo richiede scelte forti, visione e il coraggio di rinnovarsi. Anche quando significa salutare chi ha fatto parte della rinascita.
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