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Crollo dell’Italia a Oslo: serata da dimenticare per i nerAzzurri
La Nazionale cade pesantemente a Oslo e la prestazione dell’intero gruppo lascia perplessi. Nessuno si salva, neanche gli interisti.
La sconfitta subita a Oslo contro la Norvegia non è passata inosservata. L’Italia ha lasciato il campo dopo 90 minuti difficili, con il passivo di 3-0 che riflette bene la superiorità degli avversari. L’atteggiamento della squadra è apparso rinunciatario già nei primi minuti, incapace di reggere l’intensità dei padroni di casa. Il piano gara è saltato subito, complice un pressing alto che ha mandato in confusione l’impostazione dal basso e tolto ossigeno al centrocampo. Nessun segnale di reazione dopo il primo gol: anzi, la squadra ha abbassato ancora di più il baricentro, favorendo le ripartenze norvegesi. Tra i peggiori in campo ci sono anche diversi giocatori dell’Inter, che hanno chiuso la stagione in calo e lo hanno confermato in nazionale.
Male gli interisti, nessuna reazione in campo
Alessandro Bastoni ha contribuito in modo diretto al primo gol, perdendo palla e tenendo in gioco Sorloth. Non meglio Nicolò Barella, apparso in affanno per tutta la gara: la brillantezza vista nei momenti migliori della stagione è un lontano ricordo, come già si era notato nella finale di Monaco. Davide Frattesi, spesso decisivo in azzurro, non è mai riuscito a inserirsi e ha faticato nel contenere le iniziative di Berge. Federico Dimarco, infine, ha giocato pochi minuti per essere giudicato. Nessuno degli interisti ha inciso, e le critiche si sono concentrate anche su di loro.
Pagelle durissime: la Gazzetta boccia senza appello
Il giorno dopo, le pagelle della Gazzetta dello Sport hanno fotografato con durezza la disfatta: Luciano Spalletti ha ricevuto un pesantissimo 3, voto che certifica il giudizio negativo sulla direzione tecnica e sulla preparazione della partita. Bastoni, Barella e Frattesi si sono fermati tutti al 4 o poco più. È un segnale chiaro, che colpisce il cuore del progetto tecnico: la Nazionale non ha mostrato idee, né tenuta mentale.
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