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Panchina Inter, niente caos, solo strategia: parola a Marotta

Beppe Marotta è intervenuto al Festival della Serie A parlando della panchina dell’Inter, degli eventi recenti e delle scelte strategiche del club.
Beppe Marotta ha partecipato al “Festival della Serie A” in corso a Parma, dove ha parlato dal palco durante un panel dedicato alla sostenibilità economica dei club. Di fronte al pubblico, il presidente nerazzurro ha commentato la situazione attuale dell’Inter, compresa la recente finale di Champions League. Marotta ha definito “straordinario” il traguardo raggiunto, sottolineando che arrivare in finale due volte in tre anni non può essere visto come un fallimento, anche se la “debacle“ in finale ha lasciato amarezza. Ha poi ricordato l’importanza del prossimo Mondiale per Club, dove l’Inter prenderà parte insieme alla Juventus, ritenendolo un altro segno della solidità sportiva raggiunta.
Le riflessioni sull’addio di Inzaghi
Durante l’intervento, Marotta è tornato sulla separazione con Simone Inzaghi precisando che la volontà dell’allenatore è stata comunicata solo il lunedì dopo la finale persa contro il PSG. “Credo di ritenere finito il mio ciclo nell’Inter”, avrebbe detto Inzaghi, spingendo la dirigenza a cercare un nuovo profilo. Marotta ha smentito l’idea di caos o disorganizzazione, parlando piuttosto di un processo guidato da linee chiare. “La prima cosa è la strategia, poi si sceglie il profilo adatto”, ha ribadito, rispondendo anche alle voci di confusione circolate sui media nei giorni scorsi.
Scelto Chivu, manca solo l’ufficialità
Infine, Marotta ha parlato del futuro della panchina nerazzurra. Senza dare l’annuncio formale, ha comunque fatto capire che sarà Cristian Chivu a raccogliere l’eredità di Inzaghi. “Non posso ancora dare ufficialità perché va risolto un dettaglio burocratico con il Parma, ma chiuderemo con lui”, ha detto il dirigente. La scelta di puntare su un allenatore giovane è coerente con la strategia tracciata: “La prima cosa che va identificata quando si cambia un allenatore è il profilo, che è conseguenza di una strategia e delle linee guida. Dopo che il management ha delineato la strategia, allora si va sul profilo adatto: ci serviva un allenatore giovane che sposasse in pieno le linee guida della società e che mettesse in atto una valorizzazione del patrimonio giovanile. L’Inter è un grande club e ha l’obbligo di partecipare alle competizioni tentando di vincere, e per questo sono necessarie tante qualità. Qualità che abbiamo ritenuto ci fossero nel caso di Chivu“. “Non è confusione, ma coraggio”, ha concluso Marotta, rivendicando una decisione in linea con la filosofia dell’Inter.
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