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Il piano di Oaktree divide: c’è un grande sospetto su Inzaghi

La dirigenza nerazzurra incontra l’allenatore per discutere il futuro: sul tavolo c’è il rinnovo, ma anche una tentazione arrivata da molto lontano.
Il futuro di Simone Inzaghi verrà scritto nelle prossime ore. L’allenatore e la dirigenza dell’Inter si ritroveranno a Milano per un colloquio decisivo, già fissato da giorni. Sul tavolo la proposta di rinnovo avanzata dalla società, desiderosa di proseguire il percorso con il tecnico piacentino. Dopo una stagione chiusa con lo scudetto e l’accesso al Mondiale per Club, il club nerazzurro ha riconosciuto la solidità del lavoro svolto e vorrebbe mettere nero su bianco una nuova intesa fino al 2027. Il progetto di Oaktree passa anche dalla continuità tecnica, ma le condizioni devono combaciare da entrambe le parti. I dirigenti si aspettano una risposta chiara e non intendono attendere troppo. L’allenatore è di fronte ad un bivio fondamentale ed incominciano già ad arrivare le prime indiscrezioni su ciò che accadrà fra poco.
L’incidenza dell’offerta araba
A pesare, in modo sempre più evidente, è la proposta proveniente dall’Arabia Saudita. Un’offerta molto ricca, articolata su più anni e con la promessa di un mercato decisamente importante, è stata recapitata direttamente a Inzaghi. L’allenatore non ha ancora sciolto le riserve, ma la tentazione è forte. Il nodo vero sembra legato a motivazioni personali più che economiche. Inzaghi vorrebbe evitare di restare al centro di tensioni legate al progetto tecnico e desidererebbe maggior chiarezza sui margini di manovra futuri.
Una filosofia tecnica da riallineare
Il tema centrale del confronto non è soltanto economico. Oaktree intende puntare su profili giovani da valorizzare, investendo sui cartellini anziché cercare veterani in scadenza come fatto negli ultimi anni. Un orientamento che potrebbe non coincidere con le preferenze di Inzaghi, più incline ad affidarsi a giocatori già pronti per l’immediato. Il dibattito si concentra proprio su questo: se il tecnico è disposto a modellare un gruppo con meno esperienza ma più margini di crescita. Paolo Condò, sul Corriere della Sera, scrive che l’efficacia di Inzaghi nel migliorare i calciatori non è in discussione. Piuttosto, va compreso se ha ancora voglia di affrontare un ciclo basato su queste nuove priorità.
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