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Inter, l’ora più buia non deve portare a conclusione affrettate: il giudizio sulla stagione non è negativo

Dopo la pesante sconfitta in finale, l’Inter chiude una stagione difficile. Ma parlare di fallimento totale sarebbe una lettura sbagliata dei fatti.
La finale di Champions League ha segnato un epilogo durissimo per l’Inter, battuta con un netto 5-0 dal PSG. Al di là del risultato, il divario mostrato sul campo è apparso evidente: i francesi hanno dominato in ogni zona del campo, lasciando alla squadra di Inzaghi, ovviamente nell’occhio del ciclone, solo briciole di gioco e nessuna possibilità concreta di rientrare in partita. Le parole scelte da Tuttosport il giorno dopo non lasciano spazio a interpretazioni: “Umiliazione totale. Non c’è appiglio, non c’è ragionamento, non c’è giustificazione”. Una fotografia impietosa di una serata nera per i nerazzurri, conclusione di una stagione lunga e logorante che, in pochi mesi, ha visto sfumare ogni obiettivo.
Inter in calo, ma mai fuori dai giochi
Dalla corsa scudetto finita a un solo punto, alle eliminazioni in Coppa Italia e Supercoppa, fino alla notte amara di Monaco: l’Inter ha perso su tutti i fronti, ma non è mai crollata prima della fine. Il gruppo ha lottato fino all’ultimo, in campionato e in Europa, mostrando limiti evidenti ma anche una solidità che ha portato comunque a un cammino europeo di altissimo livello. Eliminare Bayern Monaco e Barcellona non è da tutti. Il calo negli ultimi mesi è stato netto, complice una rosa che ha mostrato di non reggere i ritmi richiesti su più competizioni, come evidenziato anche da noi. Alcuni giocatori, spremuti al massimo, sono arrivati scarichi all’appuntamento decisivo. A ciò si aggiunge un tema anagrafico sempre più rilevante: l’età media elevata pesa quando si arriva alle fasi cruciali.
Non un fallimento, ma un bivio
Nonostante la delusione per l’esito finale, definire fallimentare la stagione sarebbe una forzatura. L’Inter ha conteso lo scudetto fino all’ultima giornata e ha raggiunto una finale di Champions con un cammino prestigioso. Il termine “Zero Tituli”, ripreso con ironia da Tuttosport, resta più uno sfottò che un’analisi reale. Il punto chiave oggi è un altro: questa squadra ha dato tanto, ma ora mostra segnali di fine ciclo. La dirigenza dovrà decidere se continuare con l’attuale blocco o rinnovare in profondità, intervenendo sul piano fisico e mentale. Parlare di fallimento, davanti ai risultati ottenuti, è semplicemente sbagliato.
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