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Finale di Champions, le dichiarazioni di Luis Enrique accendono l’attesa

A pochi giorni dalla sfida decisiva per la vittoria della Champions, l’allenatore del PSG prende posizione parlando apertamente dell’Inter.
L’Inter si prepara a disputare la finale di Champions League dopo settimane complesse, segnate dalla sconfitta nella lotta Scudetto e da insistenti indiscrezioni sul futuro di Simone Inzaghi. In casa nerazzurra si cerca di riportare l’attenzione solo sul campo, isolandosi da ogni elemento esterno che possa influire sulla preparazione. Il club vuole lasciarsi alle spalle le tensioni legate al campionato e concentrarsi su un obiettivo che manca da oltre dieci anni. Intanto, gli uomini di Inzaghi lavorano alla Pinetina, alternando sedute tattiche a momenti di confronto collettivo. L’attenzione è massima: la sfida di Monaco contro il Paris Saint-Germain non permette distrazioni.
Il percorso dei francesi
Sul fronte opposto, il PSG arriva all’appuntamento forte di una rosa profonda e di un percorso europeo costellato di ostacoli superati. A parlarne è stato Luis Enrique, che in un’intervista concessa alla UEFA ha descritto il cammino parigino con toni intensi, parlando di “film horror o thriller” per spiegare la sofferenza patita nella prima fase della competizione. Il tecnico spagnolo ha sottolineato la scarsa efficacia offensiva, ritenendola fuori dagli standard per una squadra di alto livello. La sua analisi si è poi spostata sulla partita in arrivo, definita come una gara imprevedibile in cui ogni gol può modificare gli equilibri. Enrique ha riconosciuto nell’Inter una formazione solida, guidata da un tecnico che conosce bene il peso di una finale europea.
Obiettivo chiaro: fare la storia del PSG
Sui nerazzurri, l’ex tecnico della Roma è stato chiaro: “L’Inter è una squadra più esperta di noi, ha giocato la finale due anni fa. Ha un allenatore che sa già cosa vuol dire giocare questo tipo di partite, con una squadra molto brava in fase di possesso e anche in difesa. Senza dubbio merita di essere in finale di Champions League“. L’obiettivo dello spagnolo non è solo vincere, ma diventare il primo allenatore a portare la Champions League al Paris Saint-Germain. Un traguardo che, secondo lui, aprirebbe un nuovo ciclo. “La prima è sempre la più difficile”, ha dichiarato, paragonando l’eventuale successo a quello ottenuto dalla Spagna nel 2010. Per il tecnico, questo trofeo vale più di ogni riconoscimento personale: è la chiave per lasciare un’eredità, dare un segnale a chi verrà dopo e dimostrare che il PSG non è più solo un progetto ambizioso, ma una realtà vincente.
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