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Clima infuocato a Milano prima della finale

A pochi giorni dalla finale di Champions, cresce la tensione tra parte del tifo organizzato e la società nerazzurra: annunciata una presa di posizione pubblica.
L’Inter si lecca le ferite dopo la cocente delusione maturata nelle ultime due settimane a causa dello Scudetto perso: domani Inzaghi ed il suo staff avranno molto da lavorare non solo sulla testa dei giocatori. In vista della finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain, la Curva Nord interista prende posizione. Il clima fuori dal rettangolo di gioco si sta scaldando non poco. I gruppi del secondo anello verde non hanno digerito alcune scelte della società nerazzurra, al punto da decidere di rompere il silenzio attraverso un comunicato ufficiale. Al centro della protesta, un aspetto che va oltre il risultato sportivo e tocca direttamente il legame tra la squadra e il proprio pubblico.
Le ragioni della parte calda del tifo
Il comunicato, diffuso sui canali social della Curva, critica duramente le modalità adottate dall’Inter per la distribuzione dei biglietti destinati alla finale di Champions. I gruppi organizzati parlano di “gestione imbarazzante” e accusano la società di aver escluso numerosi tifosi storici in favore di sponsor, agenzie e contatti privilegiati. Le critiche non si limitano all’assegnazione dei tagliandi: viene segnalata anche l’impossibilità di realizzare una coreografia, come accaduto in tutte le ultime trasferte europee.
Protesta pubblica già fissata
Di fronte a quanto definito un “accanimento folle”, i rappresentanti della Nord annunciano una protesta concreta, fissata per lunedì 26 maggio alle ore 18 sotto la sede nerazzurra di Viale della Liberazione. La contestazione punta a lanciare un messaggio chiaro e diretto alla società. I tifosi organizzati parlano di mancanza di rispetto e sostengono di essere stati penalizzati nonostante il sostegno garantito in ogni stadio, in ogni competizione. “La dignità vale più di qualsiasi trofeo”, si legge nella parte conclusiva della nota. La Nord non intende chiedere trattamenti di favore, ma esige un riconoscimento per chi ha seguito la squadra in ogni angolo d’Europa.
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