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Inter-Lazio: l’ex arbitro tira fuori un precedente pericolosissimo ed accende la polemica

Yann Bisseck

La gara di ieri tra Inter e Lazio ha vissuto parecchi episodi da moviola che, tra l’altro, hanno generato il silenzio stampa dei nerazzurri.

L’Inter spreca una chance colossale e probabilmente irripetibile di vincere lo Scudetto sopravanzando il Napoli fermato sul pari a Parma: tantissime le cose che non hanno funzionato nei nerazzurri, le analisi di oggi sono durissime. Anche la prestazione dell’arbitro Chiffi in Inter-Lazio è stata oggetto di forti polemiche. Graziano Cesari, ex fischietto e moviolista, ha espresso più di una perplessità sulle scelte del direttore di gara. L’ex arbitro ha contestato subito il cartellino giallo mostrato a Calhanoglu, definendolo “inventato”, sottolineando che il turco aveva colpito solo il pallone. L’episodio più eclatante del primo tempo, però, è stato un altro: la Lazio ha chiesto un rigore al 58’, quando Dimarco è entrato in contatto con Castellanos. Per Cesari non ci sono dubbi: Dimarco è in ritardo, non ha possibilità di giocare il pallone e colpisce l’avversario sulla schiena. Secondo l’ex arbitro, ci sarebbe dovuto essere un intervento del Var, che invece non è arrivato. A ruota, Cesari ha criticato anche l’ammonizione comminata a Gila: “Non tocca mai l’avversario”, ha detto.

Metro di giudizio difficile da interpretare: il precedente pericoloso

A far discutere ulteriormente c’è stato il rigore concesso successivamente alla Lazio, dopo un iniziale “no” del campo. Chiffi aveva lasciato correre su un tocco con il braccio di Bisseck, ma è stato poi richiamato al monitor. Una volta rivisto l’episodio, il fischietto ha cambiato idea, concedendo il penalty. Secondo Cesari, la decisione è corretta: la mano del difensore dell’Inter parte da dietro ma va verso il pallone, allontanandosi dalla posizione iniziale. Un gesto istintivo ma punibile. Non è mancato, però, il confronto con altri episodi simili: in Lecce-Inter, ad esempio, un tocco analogo di Baschirotto non fu sanzionato. Il Var, in quel caso, non intervenne. Cesari ha evidenziato una mancanza di uniformità che rende difficile capire la logica dietro certe decisioni. Ha anche condiviso il pensiero di Andrea Ranocchia, secondo cui tra arbitro e Var manca spesso la personalità per prendere decisioni nette.

Il presunto rigore per i nerazzurri

Il dettaglio più fastidioso, però, riguarda un altro episodio del primo tempo: il contatto tra Rovella e Bisseck in area. Secondo Cesari, l’intervento è stato sottovalutato. Il braccio di Rovella spinge chiaramente sulla schiena dell’interista, tanto da deformare la maglia. Il Var non può intervenire in questi casi, perché l’entità del contatto spetta all’arbitro, ma proprio qui — secondo Cesari — si misura la differenza tra un direttore di gara deciso e uno che esita. Bisseck era in vantaggio, con il pallone sotto controllo: perché mai avrebbe dovuto cadere, se non per una spinta significativa? Un punto che lascia spazio a molte riflessioni e che, nella visione dell’ex arbitro, certifica una prestazione ampiamente insufficiente.

Graziano Cesari
Graziano Cesari

Riproduzione riservata © - NI

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