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Inter-Lazio, non convince Chiffi: Di Canio provoca su un episodio

L’ex attaccante analizza i casi da moviola del pareggio di San Siro tra nerazzurri e biancocelesti.
Il pareggio per 2-2 tra Inter e Lazio non ha chiuso bocche, anzi. Al triplice fischio, la partita è continuata nelle analisi post-gara, dove a far rumore sono state soprattutto le dichiarazioni di Paolo Di Canio. L’ex attaccante, oggi opinionista per Sky Sport, ha commentato con toni accesi due episodi chiave del match: il rigore assegnato ai biancocelesti e quello non concesso all’Inter. Una lettura netta, che ha riacceso i riflettori sulla gestione arbitrale in un match che era decisivo in chiave Scudetto e lotta Champions.
Il rigore concesso e quello negato: due misure?
Secondo Di Canio, l’intervento di Bisseck che ha portato al rigore per la Lazio lascia pochi dubbi: “È grande come una casa”, ha detto, riferendosi al fallo di mano del difensore. Il problema, ha sottolineato, è proprio l’impostazione difensiva: “Quel braccio non può essere lì”, ha dichiarato, mettendo sotto accusa la postura e la scelta tecnica del giocatore nerazzurro. Ma ciò che ha spiazzato di più è stato il confronto con l’altro episodio, quello che ha coinvolto Rovella e ancora Bisseck. Qui il punto sollevato è chiaro: se il contatto avviene a centrocampo e viene fischiato, perché non deve essere considerato fallo anche in area? La domanda posta da Di Canio ha colpito nel segno, insinuando un dubbio sulle interpretazioni variabili del regolamento.
Chence sprecata
L’ex Lazio, senza usare mezzi termini, ha chiesto coerenza nelle decisioni: “Se è fallo, è fallo. Dieci arbitri su dieci lo fischiano”, ha affermato riferendosi alla spinta subita da Bisseck. La gestione dell’arbitro Chiffi ha convinto poco ma meno ancora ha convinto il secondo tempo di tutta l’Inter. I nerazzurri non approfittano del pareggio del Napoli a Parma e sprecano una chance gigantesca di tornare in testa alla classifica.
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