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C’è un problema di cui si parla poco: l’Inter è più fragile di quanto sembra?

L’ex difensore Beppe Bergomi non cambia il proprio punto di vista sui nerazzurri, anzi l’esito delle ultime gare lo rafforza.
Il fine settimana di Serie A rilancia dubbi e interrogativi sulla corsa scudetto. Il Napoli si è sbarazzato del Torino portandosi a più 3 sull’Inter che ha perso certezze e brillantezza sul più bello. Dagli studi di Sky Calcio Club, Beppe Bergomi, voce autorevole e mai banale, prova a spiegare il calo dei nerazzurri. La chiave va cercata più indietro nel tempo, non solo nelle sfide di campionato ma anche nelle grandi battaglie europee. Un’Inter generosa, sempre all’attacco, forse ha cominciato a pagare lo sforzo, non tanto nella qualità del gioco quanto nella freschezza fisica e mentale.
Il peso nascosto della Champions League
Bergomi parte da un concetto chiaro: l’Inter ha lasciato troppe energie contro il Bayern Monaco. La squadra di Inzaghi ha vinto il doppio confronto, ma al prezzo di un enorme dispendio fisico e nervoso. Tra l’altro, due sliding doors pesantissime hanno indirizzato il percorso: il clamoroso errore di Kane all’andata e la palla del possibile 2-0 di Muller a San Siro finita alta. Dettagli che avrebbero potuto cambiare tutto. L’Inter ha mostrato il gioco migliore, ha tenuto alta la concentrazione, ma, in generale, si è trovata obbligata a gestire ogni formazione con il pensiero fisso alla sfida successiva. Non per strategia, ma perché l’età media elevata e gli infortuni non lasciavano alternative. Ogni mossa doveva bilanciare il rischio tra immediatezza e futuro, minando inevitabilmente la continuità.
Inter, la favole della rosa lunga
Nella parte più cruda della sua analisi, Bergomi svela una verità che mette in discussione una narrazione diffusa: “La narrazione dice che l’Inter è favorita perché ha due squadre, ma io non ci ho mai creduto“. Secondo l’ex capitano nerazzurro, l’Inter ha pescato bene nelle scorse stagioni coi parametri zero, ma da alcuni giocatori ci si aspettava un contributo diverso. Taremi e Zielinski sono ancora lontani dalle aspettative, Acerbi ha saltato tre mesi cruciali, Dumfries è rimasto l’unico esterno per un lungo periodo prima di fermarsi. La tenuta della rosa dipende dal fatto che tutti siano disponibili. “Continuo a pensare che l’Inter debba avere tutti a disposizione, se non fa le rotazioni però non riesce ad arrivare fino a maggio“, la visione dello Zio. Bergomi chiude con una nota tecnica importante: per fare gol, l’Inter ha bisogno di portare otto uomini in avanti, sforzo che costa tantissimo. Se le energie non reggono, la macchina perfetta di Inzaghi rischia di incepparsi proprio sul più bello.

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