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Perché il mondo ammira l’Inter più degli stessi tifosi?

La squadra nerazzurra è al centro di un autentico paradosso: lo sottolinea il quotidiano Libero.
L’Inter vive una stagione per ora straordinaria, con risultati che la collocano tra le squadre più competitive d’Europa. Eppure, l’opinione su di lei varia drasticamente a seconda della prospettiva: all’estero, si parla di un progetto vincente, capace di coniugare solidità difensiva e bellezza del gioco. In Italia, invece, la percezione cambia. Ogni vittoria sembra dovuta, ogni passo falso scatena critiche immediate: di esempi ce ne sono a bizzeffe. Il dibattito nazionale si concentra su dettagli marginali: le rotazioni, le scelte tattiche di Inzaghi, persino la gestione societaria. L’approdo ai quarti di Champions viene trattato con indifferenza, quasi fosse un obbligo naturale, ignorando la difficoltà del percorso affrontato.
La rivoluzione tattica di Inzaghi sottovalutata
Mentre in patria si sottolineano i problemi, fuori dai confini italiani l’Inter viene studiata con ammirazione. Gli esperti internazionali vedono nell’idea di calcio di Inzaghi un’autentica innovazione: movimenti sincronizzati, cambi di posizione continui che confondono gli avversari, centrocampisti che si trasformano in difensori per costruire dal basso. Un meccanismo che non solo funziona, ma che stupisce per il coraggio con cui viene applicato in un campionato tradizionalmente conservatore come la Serie A. In molti elogiano questa evoluzione, ritenendola un segnale di crescita collettiva, mentre in Italia si parla di schemi rigidi e di giocatori “bolliti”, incapaci di reggere il confronto con le big europee.
La verità rivelata dagli osservatori internazionali
Il vero punto di svolta arriva da chi osserva senza pregiudizi: esperti come Thierry Henry, che su Cbs hanno dichiarato con stupore quanto l’approccio dell’Inter sia rivoluzionario per il calcio italiano. Henry, cresciuto con allenatori come Wenger e Guardiola, ha descritto Inzaghi come un visionario. Per gli osservatori esteri, l’Inter non è solo una candidata ai titoli, ma un modello da seguire. Il paradosso è che questo riconoscimento arriva dall’esterno, mentre in Italia si continua a minimizzare i risultati alimentando il rischio che anche i suoi stessi tifosi si accorgano del valore di questa squadra solo quando sarà troppo tardi.

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