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Il 4-2-3-1 dell’Inter
Molti si saranno accorti che, nella ripresa del match stravinto ieri dai nerazzurri, il tecnico ha schierato i suoi con modulo inedito.
Nell’arena del Bentegodi, il match che ha visto contrapposte le squadre di Hellas Verona e Inter ha offerto non solo uno spettacolo calcistico di rilievo, con i nerazzurri che hanno dominato fin dal primo tempo, ma anche un interessante esercizio tattico nel secondo tempo.
Grazie al grosso vantaggio acquisito, Simone Inzaghi ha avuto l’opportunità di sperimentare nuove soluzioni tattiche. Questa partita, più che un incontro competitivo, è trascesa in un vero e proprio laboratorio tattico che offre spunti di riflessione anche sul futuro.
La partita
Ieri per i nerazzurri è andato tutto alla grande, se si esclude il contrattempo fisico di Acerbi (oggi se ne saprà di più). Inzaghi ha fatto turnover ed è stata premiata sopratutto la scelta di schierare un redivivo Correa; il 5-0 del primo tempo ha permesso al tecnico di gestire alla grande le risorse dei giocatori facendo “riposare” anche chi era in campo.
Ritorno promettente
Oltre alla riconfigurazione tattica, il secondo tempo ha anche segnato il debutto stagionale con la maglia nerazzurra di Buchanan. Il canadese, dopo un lungo stop dovuto alla frattura della tibia di luglio, è tornato a calcare il campo. Il suo ingresso, come sottolinea il Corriere dello Sport, è stato molto positivo: il ragazzo si è posizionato sulla fascia destra e ha anche fatto vedere di avere una buona capacità di dribbling.
Il cambio di modulo
Durante il secondo tempo, con un confortevole vantaggio di 5 reti, l’Inter ha approfittato della situazione per mettere in pratica un nuovo assetto tattico. In particolare, è stato adottato un sistema con la difesa a quattro, precisamente un 4-2-3-1. Questa trasformazione è nata dopo l’ingresso di Frattesi al posto di Bastoni: la difesa era così composta, da destra a sinistra, da Darmian, Bisseck, De Vrij e Carlos Augusto. A centrocampo, Zielinski e Asllani erano i due davanti alla difesa, mentre Frattesi, Correa, e Mkhitaryan agivano sulla trequarti supportando l’unica punta Arnautovic. Lo rivedremo in futuro?
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