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Geoffrey Moncada ed i segreti del Milan: Thuram, Leao e l’assalto allo Scudetto
Il direttore tecnico del Milan Geoffrey Moncada rivela un retroscena riguardante il 9 nerazzurro.
Geoffrey Moncada ha parlato di tantissimi argomenti nel corso di un’intervista a Milannews.it; non mancano i riferimenti all’obiettivo del Milan e al figlio d’arte. “Sono arrivato a gennaio 2019 a Milano, Fofana l’avevo già visto quando ero al Monaco, lui giocava nella seconda squadra dello Strasburgo”.
“Ho portato il mio database a Milano e l’abbiamo seguito. Ha cominciato a giocare tante partite in Ligue 1: lì inizia ad essere difficile perché sono arrivati anche club tedeschi e inglesi. L’abbiamo comunque seguito fino al Monaco”.
Milan candidato allo Scudetto
“Sì, sono sicuro che questa squadra ha margine per questo. In questa stagione? Sì. Abbiamo sofferto nelle prime partite però abbiamo visto che nei big match, contro l’Inter e contro il Real Madrid, siamo presenti, abbiamo visto veramente un bel Milan. Dobbiamo puntare a vederlo sempre mettendo un po’ più di concentrazione anche nelle altre partite. È una cosa mentale. Facciamo tutto per arrivare su questa strada”.
L’obiettivo a lungo termine
“Le top 5 europee sono il City, il Liverpool, il Bayern ecc. Noi vogliamo provare almeno ad avvicinarci, ma non è facile. Anche il Liverpool ci ha messo otto anni per arrivare a questo livello, prima non era così. Hanno fatto un lavoro importante. Però hanno avuto una strategia con un coach che ha una metodologia di gioco precisa. Noi vogliamo fare questo tipo di metodologia di gioco con un coach che ha le idee chiare e sviluppare i giocatori”.
Il retroscena
“Abbiamo fatto una shortlist, c’era bisogno di prendere un nuovo esterno sinistro. C’erano bei nomi (ride, ndr). C’era Leao, c’era Malen, c’era Marcus Thuram che era al Guingamp… C’era questo tipo di profilo, fisico. Oggi Leao, Malen e Thuram giocano a livelli alti e stanno facendo bene. Ma quattro-cinque anni fa non era così scontato. Leao giocava al Lille e aveva fatto solo sei mesi da titolare e l’abbiamo portato a Milano. Non è facile… In generale si è sempre molto duri con i giocatori ma per me bisogna lasciargli sempre un po’ di tempo”.
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