Notizie
Gazzetta: Inter, dov’è finito il muro difensivo? La crisi del reparto è ormai evidente
Le parole di Denzel Dumfries nel postpartita confermano le impressioni e i numeri negativi della fase difensiva nerazzurra. Che succede? E come ribaltare la situazione?
Nel cuore del tifo nerazzurro, il derby d’Italia non ha solo rappresentato un deludente pareggio sul campo, ma ha messo a nudo una crisi difensiva inaspettata all’interno dell’Inter. Una squadra che, fino a poco tempo fa, era nota per la sua impenetrabilità, oggi sembra combattere con ombre di incertezza, cedendo terreno in momenti cruciali delle partite.
La situazione, preoccupante per tifosi e allenatore, viene analizzata attraverso dati allarmanti e testimonianze interne, offrendo uno spaccato chiaro delle sfide che il club di Milano sta affrontando.
La crisi difensiva
Era una volta l’Inter conosciuta per la sua solidità difensiva, un vero e proprio bunker che riusciva a respingere gli attacchi avversari. Questa identità sembra ora svanire, come evidenziato dall’analisi dei recenti risultati in campionato. La squadra ha subito 13 gol in 9 partite, un netto deterioramento rispetto alla stagione precedente quando, per arrivare a tale cifra di gol subiti, furono necessarie 27 giornate. Un confronto che mette in luce non solo la fragilità attuale ma anche la distanza dal rendimento che aveva permesso all’Inter di ambire e conquistare lo scudetto.
Errori individuali e collettivi
Il problema non risiede solo nelle cifre ma anche nell’analisi delle dinamiche di gioco. Le lacune non sono attribuibili unicamente agli errori individuali, ma evidenziano una mancanza di coordinamento collettivo che si manifesta nel crollo della condizione atletica negli ultimi minuti di gioco. L’Inter ha perso punti preziosi concedendo sei reti dopo l’80’, dimostrando una vulnerabilità in fase difensiva che si è aggravata per via di assenze importanti e errori di posizionamento.
L’assenza pesante di Calhanoglu
Un elemento distintivo di questa crisi è l’assenza di Hakan Calhanoglu, che si è rivelato essere cruciale non solo per le sue capacità in fase offensiva ma anche per il suo contributo in difesa. La sua mancanza è stata avvertita in modo particolare nella protezione dei tre centrali difensivi, dove Zielinski, pur essendo un giocatore di talento, non ha mostrato la stessa attitudine difensiva di Calhanoglu. La situazione richiede una riflessione approfondita sulle strategie da adottare per colmare questa lacuna.
Il richiamo alla difesa di squadra
Denzel Dumfries, mettendo in evidenza le difficoltà difensive, ha sottolineato la necessità di una maggiore coesione di squadra: “Dobbiamo difendere da squadra”. Queste parole riflettono la consapevolezza che il miglioramento deve venire da un lavoro collettivo, dove ogni giocatore contribuisce alla fase difensiva, recuperando quella solidità che sembra ora un ricordo sfumato.
Riproduzione riservata © - NI