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Josep Martinez ancora inutilizzato ma l’elogio arriva da chi non ti aspetti
Uno dei pochi nuovi acquisti del club nerazzurro della scorsa estate ancora non ha visto il campo in gare ufficiali.
Yann Sommer alla Gazzetta dello Sport ha parlato della sua interpretazione del ruolo di portiere e del suo vice Josep Martinez. “In Italia sono cresciuto ancora di più nella costruzione, ho due preparatori bravissimi e lavoriamo proprio sullo stile italiano, dalla posizione alla copertura della porta fino ai singoli dettagli che poi fanno la differenza. Mi dimostrano che alla mia età e nel mio ruolo si può sempre crescere”.
“Il mio modello italiano è stato Buffon, non era solo la porta e l’occupazione. Era completissimo: carattere, velocità, carisma. Ho amato vederlo e ispirarmi a lui”.
I giudizi su di lui
“Se mi sottovalutano? Magari sì, non saprei, ma meglio non mettersi a pensarlo perché non puoi cambiarlo. Sono abituato a ragionare su ciò che posso cambiare: le mie performance, il mio livello. Quando si fanno queste classifiche, conta sempre da dove arrivi: gli italiani dicono Donnarumma, i tedeschi Neuer e spero gli svizzeri Sommer. Il mio obiettivo è essere il miglior portiere possibile per la mia squadra. E il fatto di essere candidato al premio Yashin mi fa piacere e mi fa capire che ho fatto bene”.
Sul suo futuro
“Il mio contratto scade nel 2026: non so dove sarò, non ci ho ancora pensato, ma qui a Milano sono felice. E ho grandi sfide davanti, al momento non mi vedo altrove, ogni energia la metto sull’Inter”.
Su Josep Martinez
“Abbiamo una buona relazione, è pure stato in Germania, al Lipsia, qualche anno fa, ma purtroppo non ha imparato il tedesco. Un bravissimo ragazzo e un bravissimo portiere, dal grandissimo potenziale. Poi è completamente diverso da me, più alto e più grosso: buon per l’Inter avere opzioni così diverse anche nel nostro ruolo”.
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