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Gazzetta: Calhanoglu agli inquirenti: “Ho incontrato i capi ultras nonostante l’Inter non fosse d’accordo”
Il turco ha ammesso agli inquirenti dell’indagine ultras di aver intrattenuto rapportoli personali con Ferdico e soci ed ora rischia la squalifica
Nel cuore dello sport, laddove la passione dei tifosi incrocia il talento sul campo, emergono storie di dedizione, amore per la squadra e, talvolta, episodi che sfiorano l’intreccio tra il calcio e la sfera giudiziaria.
Ieri è balzata agli onori delle cronache la figura di Hakan Calhanoglu, centrocampista turco dell’Inter, le cui relazioni con il mondo ultras sono divenute oggetto di indagine. Questa situazione solleva interrogativi non solo sulle dinamiche interne dei club ma anche sugli aspetti meno edificanti della cultura calcistica.
Il nodo delle relazioni con gli ultras
La giustizia sportiva ha posato i suoi occhi sul giocatore nerazzurro Hakan Calhanoglu, le cui connessioni con esponenti dei tifosi organizzati sono venute alla luce nell’ambito dell’operazione “Doppia Curva”. Calhanoglu ha riconosciuto di avere interagito con certi leader ultras, seppur contro le indicazioni del club, precisando che tali contatti sono avvenuti su base puramente personale e mai in contesti ufficiali come cene o riunioni. L’interesse degli inquirenti si focalizza sulla potenziale violazione dell’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva, che vieta espressamente rapporti con gruppi non affiliati ufficialmente alle società sportive. La questione potrebbe tradursi in sanzioni specifiche per il calciatore, inclusa la possibilità di una squalifica di una o più giornate.
Un panorama di tensioni e indagini
L’ambiente che circonda questa vicenda si tinge di un giallo più scuro quando si considerano le indagini parallele che riguardano sia l’Inter sia il Milan e i loro rispettivi tifosi organizzati. In particolare, sono emerse accuse gravi verso alcuni capi ultras, coinvolgendo persino tentativi di omicidio e legami con la criminalità organizzata. Questi sviluppi rivelano un contesto di lotte per la supremazia e il controllo delle curve, dove calcio e legalità sembrano confrontarsi in un equilibrio fragile e spesso compromesso.
Le implicazioni per il calcio italiano
Al di là delle implicazioni legali per i diretti interessati, queste vicende lanciano un’ombra sulla gestione delle relazioni tra club, giocatori e tifosi. La testimonianza di Calhanoglu e gli eventi connessi sollevano domande su come i club possano e debbano interagire con le frange più estreme del proprio seguito. Inoltre, l’eventuale coinvolgimento di figure del calibro del vicepresidente Javier Zanetti e dell’allenatore Simone Inzaghi, anche se in qualità di testimoni, segnala quanto profondamente questo tema possa radicarsi nelle strutture dei club.
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