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Indagini ultras: le parole del ct Spalletti non sono decisamente piaciute all’Inter!
L’allenatore azzurro aveva lanciato una frecciatina a Simone Inzaghi in merito ai colloqui telefonici tenutisi tra il tecnico nerazzurro e gli ultras
Ormai sappiamo che una serie di indagini sta scuotendo le fondamenta dello sport più amato d’Italia: il calcio. Al centro del tumulto, gli ultras delle due squadre simbolo della città, Inter e Milan, protagonisti di un’inchiesta condotta dalla Procura di Milano che porta alla luce un intrico di interessi ileciti che spaziano dalla vendita dei biglietti fino alla gestione dei parcheggi e dei bar nelle vicinanze degli stadi.
Questo non è solo un discorso di calcio, ma il riflesso di quanto profondamente queste dinamiche possano intrecciarsi con la società e, talvolta, con la criminalità.
Le accuse
L’inchiesta, denominata “Doppia Curva”, ha condotto all’arresto di diversi capi ultras associati sia all’Inter che al Milan. Le accuse mosse nei loro confronti variano da associazione per delinquere, con l’aggravante di tipo mafioso per alcuni appartenenti alla Curva Nord dell’Inter, a estorsione, rissa e resistenza a pubblico ufficiale. Una tale diversità di reati sottolinea la complessità e la gravità delle attività illecite sospettate.
La sorpresa dell’Inter e le audizioni
Le parole di Luciano Spalletti, ex tecnico dell’Inter e attuale commissario tecnico della Nazionale italiana, hanno riacceso i riflettori su una situazione che pareva sottotraccia. Spalletti, pur non essendo direttamente coinvolto nelle indagini, ha espresso stupore per le pressioni subite dai club milanesi da parte degli ultras, sottolineando come, durante il suo mandato all’Inter, non abbia mai avuto a che fare con simili situazioni. Queste rivelazioni hanno portato a una serie di audizioni che hanno visto coinvolti personaggi di spicco quali Simone Inzaghi, attuale tecnico dell’Inter, e Javier Zanetti, vicepresidente del club, entrambi ascoltati in qualità di persone informate sui fatti.
I dettagli dell’inchiesta
All’interno dell’inchiesta emerge come la questione dei biglietti per la finale di Champions League fosse particolarmente delicata, con la richiesta iniziale di 800 tagliandi che poi sono diventati 1500, rivenduti a prezzi esorbitanti. Tale situazione evidenzia non solo la pressione esercitata dagli ultras sul club ma anche le possibili ripercussioni economiche illegali derivanti dalla rivendita dei biglietti.
La posizione di Zanetti
Javier Zanetti ha confermato durante la sua audizione di aver discusso della questione biglietti con la dirigenza dell’Inter, senza però essere mai stato esposto direttamente a pressioni o minacce. La sua testimonianza ha offerto uno spaccato di quella che è la complessità dei rapporti tra società calcistiche e tifoserie organizzate, tra attività ufficiali e pressioni di vario genere.
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