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Inter, il dirigente del Triplete ammette di avere il debole per un insospettabile
L’ex direttore sportivo dell’Inter Marco Branca ha rivelato come la squadra del 2010 ha gestito il doppio impegno.
Gianluca Rossi ha intervistato Marco Branca che ha parlato dell’Inter del Triplete e di quella del presente. “La gestione del doppio impegno? È tutta questione di allenamento dell’ambizione, non fisico. L’ambizione si allena tutti i giorni con le parole, con gli stimoli, con i paragoni, con la storia. Si allena con la voglia di essere sempre tra i primi, se non i primi. E questo lo alleni con i comportamenti e gli atteggiamenti, ogni giorno”.
Come fu gestito il doppio impegno nel 2010
“A un certo punto stavamo perdendo scudetto e Champions League, perché a due minuti dalla fine a Kiev pareggiavamo. Già nella prima fase abbiamo incontrato difficoltà, ma se uno ha l’ambizione… L’allenatore può fare delle previsioni su chi far giocare, lo faceva anche Mourinho, ma poi c’è la professionalità personale. Noi eravamo ambiziosi in qualsiasi partita, anche con le piccole. Volevamo dimostrare di essere più bravi dell’avversario. A volte c’era minutaggio in meno per qualcuno, invece oggi ci sono i cinque cambi. Hai la possibilità di tenere in forma mentalmente e fisicamente più giocatori, però l’unico allenamento è la voglia incrollabile di vincere: questo è l’unico allenamento che ti porta a vincerne uno, duo o tre (di trofei, ndr)“.
L’impresa
“Di irripetibile non c’è niente, c’è sempre qualcun altro che alla fine lo fa. Noi siamo strafelici di aver vissuto quel periodo, ma mi auguro che ce ne siano altri nel prossimo futuro dell’Inter”.
Le possibilità dell’Inter attuale
“La Champions League è più definibile a marzo, ma l’Inter può ripetersi in campionato”.
Sui singoli
“Taremi mi piace, Marko (Arnautovic, ndr) spero sia meno bersagliato dagli infortuni. Gli altri due (Lautaro Martinez e Thuram, ndr) sono forti: se hanno l’ambizione, possono farcela anche quest’anno”.
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